22 Febbraio 2016: FONTE -Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere-In data odierna, i Carabinieri del Gruppo di Aversa e il Comando Provinciale Guardia di
Finanza di Caserta hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura degli
arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di
S. M. C. Vetere, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un ufficiale della
guardia di finanza, il Maggiore Francesco NASTA, attualmente in servizio presso il
Reparto Tecnico Logistico Amministrativo del Comando Regionale della Campania.
I reati contestati risalgono al periodo agosto 2010-marzo 2012, allorquando il NASTA,
con il grado di capitano, ricopriva, il ruolo di comandante del Nucleo Operativo di
Pronto Impiego del Gruppo della Guardia di Finanza, di Aversa.
Le indagini, articolate, laboriose e complesse- affidate ai Carabinieri e agevolate
dall’attiva collaborazione prestata dalla Guardia di Finanza- hanno consentito di
ricostruire un compendio indiziario grave, in base al quale al NASTA viene ascritta la
condotta di appropriazione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente
cocaina, per un peso di circa 4 kg.- che era stata depositata presso il comando di
appartenenza, all’esito di operazioni polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di
Como, giunta in questo territorio, all’esito di indagini che consentivo di procedere
all’arresto di corrieri di droga.
L’attività di indagine è stata avviata in seguito agli accertamenti disposti da questa
Procura nel febbraio 2013, allorquando veniva ritrovato senza vita, all’interno del
proprio alloggio di servizio allocato presso il Comando della Guardia di finanza di
Aversa, il corpo del tenente Felice Stringile. All’interno di tale alloggio, all’esito di
accurata perquisizione, veniva trovata sostanza stupefacente.
II coordinamento delle indagini, assunto immediatamente dalla Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, proseguì nella direzione di estendere la
perquisizione all’ufficio del medesimo tenente. Nel corso della operazioni, all’interno
di una cassaforte contenente reperti ed altro, veniva rinvenuto un cartone imballato
indicato come contenente circa quattro kg di cocaina; tale reperto risultava essere
chiuso con nastro da imballaggio, ma, ad una più attenta visione risultava, i sigilli
risultavano manomessi. Tale circostanza destava immediatamente sospetti, tanto che
successivi, repentini accertamenti consentivano di appurare che quel reperto risultava
essere stato distrutto in data 13/10/2011, come da verbale di distruzione rinvenuto tra le
pratiche d’ ufficio del Reparto. Ad un primo sommario esame appariva subito chiaro
che vi era stata l’appropriazione dei 4 kg di cocaina e che il pacco era stato
perfettamente ricostruito, con all’interno i panetti di das e tutto quello che
originariamente conteneva ( riviste, originari involucri, resti di caffè e senape) al fine di
dare la parvenza di un reperto, appoggiato all’interno della cassaforte in attesa della
distruzione.
Atteso quanto precede, si avviavano due attività investigative parallele orientate, la
prima, ad accertare le cause del decesso del tenente STRINGILE Felice, nonché le
eventuali responsabilità dirette o indirette di terzi nell’evento; la seconda, ad acquisire
elementi probatori in merito all’ammanco della sostanza stupefacente, di cui al plico
rinvenuto all’ interno della cassaforte.
Gli accertamenti autoptici e tossicologici consentivano di stabilire che il decesso del
tenente era dovuto ad over dose da sostanze stupefacenti, che il militare aveva prelevato
da alcuni locali del comando di appartenenza. Si appurava pure che non si trattava della
cocaina depositata nell’armadio blindato del proprio ufficio.
Sull’altro versante venivano raccolti elementi che consentivano di attribuire al NASTA
la sottrazione di circa 4 kg. di sostanza stupefacente, essendo egli l’unico ad avere le
chiavi della cassaforte nel periodo in cui materialmente era scomparsa la droga.
L’elemento oggettivo determinante, che consente di affermare senza dubbio alcuno il
pieno coinvolgimento di NASTA nella triste ed inquietante vicenda, è rappresentato
dall’elenco di tutti i reperti presenti in custodia temporanea presenti presso il reparto
del Corpo alla data del 31.12.2011, predisposto dal predetto in data 19.01.2012 e
trasmesso al Comando Provinciale GdF di Caserta. In questo periodo, su disposizioni
del Comandante Provinciale, veniva richiesto al Comandante del NOPI di predisporre
un elenco dettagliato di tutti i reperti distinguendo a seconda di dove essi fossero
custoditi. Il NASTA redigeva e sottoscriveva tale elenco, nel quale inseriva tutti i
reperti, distinguendoli in base alla natura e alla collocazione (compresi quelli custoditi
nella cassaforte), ma stranamente dimenticava un reperto di ben 4 kg di cocaina da lui
conservato nella cassaforte e a suo dire ancora da distruggere.
Non cosi nell’elenco dell’anno precedente 2010, quando la sostanza era ancora
formalmente nella disponibilità del Gap Nasta. In quel caso stranamente il reperto
veniva indicato come presente presso il Gruppo GdF di Aversa.
Inoltre, il NASTA nell’effettuare il passaggio di consegne nel mese di settembre 2012
al Ten. Stringile, che gli succedeva nel comando del NOPI, non faceva menzione
alcuna di quel reperto che pure doveva essere preso formalmente in carica dal nuovo
Comandante. Se si fosse trattato di un normale reperto di droga, effettivamente ancora
da distruggere, sarebbe stato interesse di Nasta, quale Capitano uscente, menzionarlo
nel passaggio di consegne al nuovo Tenente.
Sulla scorta di tali elementi, pertanto, il giudice per le indagini preliminari ha emesso
l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del maggiore
NASTA.