01 Ottobre 2015: FONTE -Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. D.I.A.-
In data odierna, è stata data esecuzione, a cura del ROS di Caserta, del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e della Squadra Mobile di Caserta, ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone, ritenute dal GIP gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa- clan dei Casalesi- gruppo ZAGARIA,di concorso esterno in associazione mafiosa, di favoreggiamento personale, di intestazione fittizia di beni e di ricettazione, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
Le ordinanze cautelari riguardano alcune vicende che il GIP qualifica come esiti delle investigazioni condotte nei confronti del segmento mafioso “degli ZAGARIA” e, in particolare, dell’architetto NOCERA Carmine Domenico, di CAPALDO Filippo, dell’imprenditore edile NOBIS Francesco e di ZAGARIA Gesualda. Nella specie, il GIP ha osservato – nel titolo cautelare – che le attività di indagine (basate su attività di intercettazione, sui servizi di osservazione e sulle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia), hanno permesso di accertare come NOCERA Carmine Domenico abbia incontrato, più volte e durante la sua latitanza, ZAGARIA Michele, fornendo un costante apporto al clan e predisponendo il contratto di locazione delle abitazioni occupate dal latitante ma formalmente
locate al suo vivandiere RESTINA Generoso. Inoltre, afferma il GIP, su preciso incarico di ZAGARIA Carmine, fratello di Michele, lo stesso NOCERA curava la fittizia intestazione di un’abitazione sita in Casapesenna occupandosi anche dell’istruttoria finalizzata al rilascio di un’autorizzazione a costruire, e della realizzazione, nello stesso immobile e ad opera del NOBIS Francesco, di un bunker successivamente ivi rinvenuto. Da ultimo, l’architetto, originario di Casapesenna ma ormai residente a Caserta, manteneva contatti con gli altri esponenti del clan,
fra i quali CAPALDO Filippo e FONTANA Giuseppe. Relativamente alla famiglia mafiosa “degli ZAGARIA”, il GIP ha affermato che CAPALDO Filippo, in un primo momento, ovvero durante il periodo di detenzione, riceveva ed inviava
messaggi e direttive, concernenti l’andamento del clan, la sua organizzazione finanziaria e le nuove affiliazioni. Dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel marzo 2012 assumeva il ruolo di attuale capo del clan, provvedendo alla sua riorganizzazione, a curare i rapporti con le altre famiglie mafiose, a gestirne le finanze ed a mediare i conflitti interni.
Nell’ordinanza, infine, il GIP afferma che ZAGARIA Gesualda, sorella di Michele, è risultata essere il collettore fra il contesto mafioso casalese e gli altri componenti della famiglia ZAGARIA, con il compito di ricevere i proventi del delitto di cui all’art. 416 bis del C.P. e provvedere alla loro distribuzione, garantendo così la conservazione del clan e la presenza dello stesso sul territorio.