9 Giugno 2015: FONTE -Stella d’Italia News-
Il primo giugno ho raggiunto in treno Roma per partecipare alla parata militare del giorno successivo. Uscito dalla stazione Termini, sono stato avvolto da un odore forte e intenso di urina, prodotto della diuresi dei tanti disperati che bivaccano nella piazza antistante la stazione principale di Roma (piazza dei Cinquecento). Uno spettacolo indecoroso, una pessima immagine della Capitale d’Italia, una bruttissima accoglienza per i tanti turisti che arrivano a Roma che di sicuro stona con la bellezza millenaria della città più bella del mondo.
Il giorno dopo, sfilando sotto il palco delle massime autorità dello Stato, sono rimasto colpito dalla ingente presenza, oltre che delle figure più note della politica nazionale e delle istituzioni, di tante persone ‘anonime’, la cui occupazione e ruolo ricoperto all’interno dell’apparato statale sono ignoti ai più.
Per tornare a casa ho dovuto ripercorrere Piazza dei Cinquecento, e di nuovo sono stato costretto ad ‘inebriarmi’ dello sgradevolissimo odore di urina. Ho fatto quindi questa riflessione: posso capire che un signore o signora ministro della Repubblica possa non usare il treno per i suoi spostamenti, ma un semplice funzionario di partito, un ordinario onorevole, un consigliere regionale provinciale o comunale, un dirigente di qualche ministero che si reca alla stazione Termini non avverte questo sgradevolissimo odore? Può essere che la puzza di urina l’abbia sentita solo io? Può essere che nessuna persona vicina ai vertici dello stato, che prende posto sul palco delle autorità in occasione della festa della Repubblica, non abbia mai sentito questo olezzo? Può essere che neppure un esponente della macchina amministrativa abbia mai notato i numerosi disperati che albergano nel piazzale antistante la stazione Termini? Nessuno ha mai pensato che Roma è la Capitale d’Italia e come tale rappresenta il resto della Nazione? Mah!
Nei giorni seguenti ho sentito la notizia della seconda ondata di arresti di numerosi politici, amministratori e funzionari corrotti e inamovibili, burocrati che fanno quello che vogliono lontano dalle regole. Dalle intercettazioni rese note agli organi di stampa sono emersi gli ingenti guadagni che organizzazioni criminali a guida politico-istituzionale avevano (e hanno) sulla (non) gestione degli immigrati, disperati e bisognosi come quelli che bivaccano all’esterno della stazione Termini. Il tutto avviene sotto l’ombrello culturale e ideologico che impone di considerare l’immigrazione non un problema ma bensì una risorsa!
A quel punto ho trovato la risposta alle domande che mi ero posto pochi giorni prima: ebbene sì, l’odore di urina alla stazione Termini l’ho sentita solo io e quanti, come me, riescono ancora ad indignarsi. Per gli esponenti delle istituzioni che il 2 giugno si mettono il vestito bello e assistono alla parata militare di uomini che hanno il compito di proteggerli, quello non è un olezzo sgradevole ma è un ottimo profumo che noi cittadini abbiamo l’obbligo di sentire affinché la ‘mucca possa mangiare per essere munta’.
Non lo sapevo, ma quello che ho sentito a Termini era l’odore della mala gestione delle risorse pubbliche, dello strapotere di poche persone che con l’ausilio dei partiti antepongono i propri interessi a quelli della collettività, che rendono la mia Nazione sempre più povera brutta, sporca, insicura e pericolosa.
Questo odore non mi piace ed è giunta l’ora di cambiare aria.
Emanuele LAINA