01 Giugno 2015: FONTE -Unione Stella d’Italia
Come al solito asini, polli e sciacalli dichiarano tutti di avere vinto e di essere soddisfatti anche se magari avrebbero potuto fare meglio per svariatissime e fantasiosissime ragioni. Purtroppo però sbagliano tutti e hanno tutti perso nei confronti di un oramai maggioritario partito trasversale che li ha surclassati in maniera eclatante.
Si tratta del partito del non voto. Quello dell’andiamo al mare che è meglio.
Oramai pare certo che va a votare solo chi ha un forte attaccamento ad una idea politica che vorrebbe vincente e quindi i voti moderati scendono e, pur decrescendo, rimangono significativamente consistenti i consensi per i partiti più “politicizzati” e quindi la sinistra, i cinque stelle e la lega.
Ovviamente i soloni della politica snobbano e cercano di ignorare il partito del non voto, lo spazzano sotto i tappeti di cashmere dei loro palazzi e fanno finta che non esista però esiste e rappresenta un problema molto serio. Infatti se le minoranze espresse dal voto diventano maggioranza grazie al non voto avremo compagini di governo non solo sempre più estremiste ma anche sempre più lontane dal sentire popolare e sempre più arroganti nel gestire un potere derivante dal voto di frange minoritarie e ideologizzate.
L’unica speranza quindi di ristabilire una piena democrazia è quella di riportare al voto gli scontenti dalla politica, gli sfiduciati che non credono più che la politica possa trasformarli da sudditi come si sentono ora a cittadini dotati di pieni poteri di controllo sulla loro vita e su chi è preposto, tramite il voto, a rappresentarli.
L’Unione Stella d’Italia non è. come molte volte detto, un partito o un movimento politico ma si situa sicuramente e fermamente nell’area moderata e democratica e non può rimanere indifferente di fronte allo scempio del non voto che consegna lo scettro del comando a chi moderato non è.
Dobbiamo quindi attivarci per dare delle motivazioni a chi non si reca più alle urne e per spingere ad una vera ed attiva partecipazione alla vita democratica del nostro Paese. Una motivazione è il volontariato associazionista che, tramite la partecipazione alla compilazioni di proposte, e non solo di critiche, mira a far crescere il desiderio di far sentire la propria voce e la consapevolezza che è possibile che questa voce, non più solitaria e sterile, ma unita a quella di tanti altri, sia ascoltata.
Andrea Marrone