L’Europa rifiuta di essere complice dell’Italia

18 Maggio 2015: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Il caso di Roma ha dimostrato inequivocabilmente l’interesse delle mafie nei confronti della cosiddetta accoglienza delle masse immense di clandestini che premono sulle nostre coste. In altri paesi europei forse non esiste lo stato di collusione tra certe frange politiche e la malavita organizzata e quindi cresce il fronte del dissenso alla scriteriata e suicida politica dello smantellamento delle frontiere di fronte all’esodo ampiamente facilitato ed incentivato da quell’operazione fallimentare e demenziale chiamata poco opportunamente “mare nostrum”.

Oltre a Danimarca e Inghilterra anche la Francia e l’Ungheria si sfilano ed altri paesi sono pronti a farlo. In sostanza il sistema delle quote per cui altri paesi europei dovrebbero accollarsi i clandestini che l’Italia continua ad accogliere non funziona. Se l’Italia ci tiene tanto a facilitare l’arrivo di decine di migliaia di clandestini allora dovrà sobbarcarsene le spese.

Come ho già scritto questa non politica dello struzzo che permette la destabilizzazione dell’Europa in virtù di una piuttosto sospetta esigenza umanitaria è sbagliata, illogica o addirittura criminale e incita anche chi non se la sentirebbe di affrontare il terribile viaggio verso l’Italia a farlo abbastanza a cuor leggero ingrassando le nostre mafie e camorre e la mafia islamica.

L’Europa non volta le spalle alle esigenze umanitarie e non le volta all’Italia, volta le spalle alla nostra classe politica incapace ed inadeguata ad affrontare il problema a medio e lungo termine dell’affluire di elementi estranea alla cultura ed alla civiltà europea nelle nostre città.

Il nostro ministro Gentiloni e la commissaria UE Mogherini, che nulla fanno per liberare i nostri Fucilieri di Marina ostaggi in India, si affanneranno inutilmente a cercare consensi per una politica irrealistica e irrealizzabile che non produrrà altro che meticciato, disordini sociali, crollo delle sanità pubbliche e delle strutture sociali.

Oggi più che mai mi sento europeo.

Andrea Marrone

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