Risolto un omicidio a Milano

16 Aprile 2015: FONTE – Legione Carabinieri Lombardia, Comando prov.le Milano –

I Carabinieri della Compagnia Corsico (MI) hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, nei confronti di Fiore Lucia, incensurata cinquantatreenne, responsabile dell’omicidio del marito, Rossi Riccardo, classe 1958, e del successivo occultamento del cadavere, avvenuto la sera del 16 settembre 2014, a Trezzano sul Naviglio (MI). Il provvedimento giunge a conclusione di complesse ed approfondite indagini, avviate nell’immediatezza del rinvenimento del cadavere della vittima, lungo la pista ciclabile che costeggia la S.S. 494 “Nuova Vigevanese”, all’altezza del Comune di Vermezzo (MI).

Nell’ambito delle prime verifiche investigative, condotte dai Carabinieri, la donna aveva inizialmente tentato di simulare la scomparsa del marito, riferendo che lo stesso si era allontanato nel corso del pomeriggio del 16 settembre, senza fare rientro a casa, ma non era risultata pienamente credibile. A fronte delle richieste di chiarimenti da parte dei militari dell’Arma, la donna aveva quindi fornito una seconda versione dei fatti ed affermato di aver rinvenuto, all’interno dell’abitazione, il corpo esanime dell’uomo; ritenendo che lo stesso fosse stato colto da un grave malore, aveva allora deciso di disfarsene, occultandolo all’interno di un borsone, con cui lo aveva trasportato a circa 15 km di distanza, ove poi sarebbe stato rinvenuto alcune ore dopo.

A fronte delle due contrastanti versioni, rese dall’indagata, le indagini, con l’ausilio dei rilievi tecnici effettuati dal personale della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di Milano, sono state sviluppate con la finalità di chiarire le numerose incongruenze. Gli esami autoptici hanno fornito ulteriori conferme ed è emerso che, già nel pomeriggio del 16 settembre, Riccardo Rossi è stato sedato dalla moglie, mediante la premeditata somministrazione di una forte dose di medicinali, per essere poi successivamente soffocato, sino alla morte per asfissia.

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