07 Febbraio 2015. FONTE -Legione Carabinieri Lombardia, Comando Prov.le Pavia-
Il continuo rapporto dell’Arma dei Carabinieri con la cittadinanza permette di acquisire e vagliare ogni giorno innumerevoli notizie. A volte queste notizie sono infondate o basate più su pregiudizi che altro. In alcuni casi però troviamo in esse uno spunto interessante e decidiamo di approfondirle. Qualche settimana fa il nucleo investigativo ha appreso che nella zona di Broni-Stradella vi era un’aumentata disponibilità di Marijuana e Cocaina, attribuibile ad un cittadino albanese indicato come uno tra i più importanti, per mercato, spacciatori dell’OltrePò pavese. Dopo aver controllato movimenti e disponibilità economiche di tutta una serie di soggetti con il medesimo profilo, i sospetti si sono concentrati su un albanese trentottenne pluripregiudicato residente a Pietra dè Giorgi (PV). I militari davano luogo ad una serie di appostamenti e pedinamenti fino a quando LULA Dritan, questo il nome dello spacciatore, non veniva fermato a bordo di un’AUDI A3 in Belgioioso, mentre si stava recando ad un appuntamento con qualche compratore. Infatti nella macchina, tra il sedile anteriore e quello posteriore, vi era una borsa in nylon con ben 10 pacchi cilindrici risultati contenere Marijuana di ottima qualità, per un peso complessivo di oltre 5 kg. Dopo averlo tratto in arresto i militari si sono recati presso la sua abitazione, un cascinale parzialmente in ristrutturazione, e proprio nella parte non abitata, in un sottotetto oggetto dei lavori, hanno trovato occultati altri otto borsoni con all’interno stipati altri involucri per circa 150 kg di Marijuana. Ma la perquisizione si è ben presto trasformata in una caccia al tesoro con il rinvenimento di quasi un kg di cocaina nascosta in una scatola da scarpe, insieme ad un bilancino di precisione, all’interno di un piccolo capanno per gli attrezzi, e poi di altra droga nell’appartamento dell’arrestato, di un fucile da caccia di ignota provenienza in un’altra parte del cascinale in ristrutturazione, di una pistola Glock, risultata rubata a Gudo Visconti (MI) verso la fine del 2013, nascosta sotto dei secchi nel garage oltre a vario munizionamento per altre armi, a valuta straniera e agli strumenti per il taglio e confezionamento dello stupefacente (bilancini etc.).
Si ritiene che il LULA fosse il fornitore di diversi soggetti dediti allo spaccio al minuto, e che potesse contare sul supporto di altri complici. Il valore al dettaglio dello stupefacente sequestrato, in ragione della particolare “bontà” della merce, supera i due milioni di euro. L’arresto di LULA ha quindi permesso di disarticolare un importante canale di approvvigionamento per lo spaccio di tutto il nord-est italiano e sono ancora in corso indagini per verificare le complicità dell’albanese, atteso che pare difficile che una sola persona potesse gestire un traffico di tali dimensioni.