07 agosto 2014 – FONTE – Web News Ministero Difesa.
Il Sottosegretario alla Difesa, On. Domenico Rossi, è intervenuto alla Commemorazione del 69° anniversario della tragedia di Hiroshima svoltasi al Pantheon.
“Tutto ciò che riguarda Hiroshima, ancora oggi crea nella coscienza collettiva un senso di smarrimento, un disagio che colpisce intimamente e va ben oltre il dolore, tanto è grande il bilancio complessivo di quella tragedia umana – ha detto Rossi – l’utilizzo dell’arma atomica per chiudere la partita della seconda guerra mondiale rimane, probabilmente, la decisione più controversa della storia contemporanea e ancora oggi non è facile avviare sul tema un dibattito libero da pregiudizi ideologici.
Quando si ricorre alla guerra molte considerazioni etiche e morali saltano: il fatto orribile è la guerra in sé, dovremmo preoccuparci delle ragioni per cui le guerre nascono ancor prima che del modo in cui si combattono.
Oggi – ha ancora detto il Sottosegretario alla Difesa – vogliamo ricordare le vittime di Hiroshima perché mantenere viva la memoria di un evento così tragico sia di monito per evitare che in futuro l’uomo si renda protagonista di azioni simili. Ma vogliamo anche richiamare l’attenzione delle giovani generazioni che non hanno vissuto la terribile esperienza della guerra, affinché maturino la consapevolezza di quanto sia importante il bene della pace. Domandiamoci quante volte, nel ricordare la tragedia di Hiroshima, si è dichiarato, desiderato, sperato che simili eventi non accadessero più, che simili cammini di morte e desolazione non appartenessero più all’umanità.
Purtuttavia – ha concluso l’esponente del governo – lo spettro delle armi nucleari però, continua ad essere presente in molte aree del mondo colpite da tensioni e instabilità, aree in cui le minacce alla pace e alla sicurezza assumono forme sempre più insidiose. Oggi, nonostante i reiterati appelli alla pace, stiamo assistendo ad un allarmante aggravamento della situazione internazionale: crisi e conflitti di estrema violenza proliferano in molte aree del mondo, alcune a noi vicinissime, tanto da esporci al rischio di pericolosi contraccolpi.
E’ un dovere delle Organizzazioni Internazionali, dei Paesi democratici, in primis dell’Italia e dell’Europa, dare un contributo concreto a sostegno della stabilità e della sicurezza internazionale.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, è fondamentale rilanciare una Politica di Sicurezza e Difesa comune che consenta all’Unione di agire con autorevolezza. Un processo al quale il nostro Paese ha sempre attivamente contribuito, reso oggi ancora più significativo dall’avere assunto la responsabilità della Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea”.