20 Maggio 2014, ore 12,50 – FONTE – Aeronautica Militare –
In Germania in questi giorni l’Aeronautica Militare partecipa con tredici velivoli e circa duecento militari – tra piloti, specialisti e personale addetto al supporto logistico e operativo – ad una delle più importanti esercitazioni aeree del 2014 a livello europeo, la JAWTEX (Joint Air Warfare Tactical Exercise), organizzata dalle forze armate tedesche per promuovere l’addestramento a livello multinazionale nella pianificazione e condotta di operazioni militari integrate tra forze aeree, terrestri e navali.
L’evento, la cui organizzazione è partita circa un anno fa, coinvolge otto diverse basi aeree tedesche, oltre 4500 militari di undici diverse Nazioni (Germania, Italia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Olanda, Slovenia, Turchia, Cecoslovacchia, più Austria e Svizzera come osservatori), un aereo-radar Awacs della NATO e un centinaio di velivoli tra caccia, elicotteri e aerei da trasporto e da rifornimento in volo. Partecipano all’esercitazione anche due fregate della marina militare tedesca, dislocate nel Mare del Nord, nonché truppe, mezzi terrestri e diversi sistemi di difesa contra-aerea posizionati in vari punti sul territorio.
“Train as you fight”
Nell’esercitazione, che terminerà il prossimo 23 maggio, si simula un intervento a guida NATO in area di crisi (CRO – Crisis Response Operation), un’opportunità per le Nazioni partecipanti per mettere a frutto le lezioni apprese nelle recenti operazioni aeree, nonché per migliorare il livello di standardizzazione ed interoperabilità con gli altri partners alleati.
“Pensare e condividere in anticipo con gli altri Paesi gli obiettivi addestrativi dell’esercitazione è un fattore fondamentale ed ormai uno schema applicato con successo a livello internazionale”, spiega il capo cellula AMX presso la base di Schleswig-Jagel. “Per la componente aerea, il ritorno maggiore si ha proprio nella possibilità di accrescere l’integrazione tra i diversi Paesi nella conduzione di operazioni aeree complesse, tenendo presenti gli standard di prontezza ed efficacia richiesti dall’Alleanza Atlantica”.
Tra le tipologie di missione effettuate, la difesa di una porzione di spazio aereo (esempio per il mantenimento di una cosiddetta ‘no fly zone‘), il supporto ravvicinato alle truppe e alle unità navali, l’attacco e l’interdizione di difese aeree nemiche e di obiettivi sul terreno, le attività di intelligence, ricognizione e sorveglianza (ISR), le operazioni con le forze speciali o di supporto, come ad esempio la ricerca e il recupero di equipaggi in territorio ostile.
La partecipazione AM: tredici velivoli, circa duecento militari impegnati.
Quattro caccia Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) del 50° Stormo di Piacenza – la versione specializzata nella scoperta e soppressione delle difese aeree nemiche di cui solo l’Aeronautica Militare e la stessa Luftwaffe sono al momento dotati in ambito europeo – e tre AMX del 51° Stormo di Istrana sono schierati a Schleswig-Jagel, base situata nel nord della Germania, quasi al confine con la Danimarca; sulla stessa base, quella con più velivoli stranieri schierati, stanno operando anche gli F-18 finlandesi, gli F-16 greci, i Gripen ungheresi, gli F-16 olandesi e i PC-9 sloveni.
“Viviamo in un tempo di cambiamenti veloci, a volte imprevedibili, e vediamo come ogni giorno nuove tensioni sembrano affacciarsi sullo scacchiere internazionale“, dice il capo cellula Tornado ECR di stanza a Jagel. “La NATO ci chiede di essere pronti ad intervenire in modo rapido ed efficace ovunque sia ritenuto necessario e l’unico modo per farlo è addestrarsi con gli altri Paesi nel modo più realistico possibile”.
Una cellula di sei Eurofighter provenienti dal 4° Stormo di Grosseto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle e dal 37° Stormo di Trapani Birgi è invece dislocata sulla base di Laage, a nord-est, circa duecento chilometri dal confine con la Polonia, una delle basi Eurofighter della German Air Force. “In questa base ci sentiamo come a casa”, racconta uno dei piloti F2000 italiani. “Stesso aereo, procedure standardizzate, lavoriamo con i colleghi stranieri come fossero dello stesso nostro gruppo di volo: questo è il futuro, meno costi e più efficienza“.
Così come accadrebbe nella realtà qualora fosse necessario schierare in tempi brevi i velivoli fuori dai confini nazionali o comunque lontano dalle proprie basi stanziali, per ognuna delle tre linee di volo partecipanti – Tornado, AMX ed Eurofighter – il supporto logistico ed operativo viene assicurato da personale tecnico dei rispettivi reparti di appartenenza. Presente anche un team del 4° Reparto Tecnico Manutentivo di Borgo Piave (Latina) per il supporto a livello di tele-comunicazioni.
Ufficiali di collegamento dei singoli Reparti sono inoltre presenti presso il Quartier Generale dell’esercitazione, ad Holzdorf, che oltre ad ospitare la direzione dell’evento, simula di essere la struttura di comando e controllo che nello scenario di intervento ipotizzato assumerebbe il ruolo del Comando NATO deputato alla direzione delle operazioni aeree congiunte.
Il trasferimento in Germania del personale tecnico e dei materiali è avvenuto tra l’8 e il 9 maggio, in parte via terra e in parte per via aerea, con un velivolo KC-767 del 14° Stormo partito dalla base di Brindisi. Il “re-deployment” in Italia è in programma dal 23 maggio con le stesse modalità.