Questione Marò: Controversia internazionale

26 Aprile 2014, h. 12,23 – La questione dei marò diventa una controversia internazionale, non più un negoziato bilaterale tra Italia e India. I due fucilieri, accusati di aver ucciso due pescatori indiani (ritenuti due pirati dai membri dell’Arma dell’Esercito Italiano), sono al centro di questa controversia internazionale, ormai,  dal febbraio del 2012. Il governo, ora,  ha intrapreso il primo passo per aprire la procedura di arbitrato internazionale, che metterebbe la questione nelle mani delle organizzazioni multilaterali, riducendo il potere di veto degli indiani e consentendo  il ritorno in Italia dei due fucilieri. Il 23 aprile durante un’audizione alle Commissioni Difesa ed Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, infatti, ha affermato che si procederà con l’avvio di un ‘exchange of views’ (uno scambio di vedute) sulla disputa e il ritorno dei marò in Italia e nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli, per questa via, una soluzione accettabile, si ricorrerà a strumenti  di risoluzione delle dispute in base alle norme internazionali”.  L’incontro,  lo scorso 25 marzo all’Aia con il ministro degli Esteri indiano,  aveva registrato il persistere di una divergenza dei punti di vista,  in particolare sulla giurisdizione ed è proprio questo che ha portato a formalizzare la richiesta di internazionalizzazione. “Questo apre una fase nuova”,  ha sottolineato il capo della diplomazia italiana intervenendo, con il ministro della Difesa Roberta Pinotti.  “Ricordo solo che a oltre due anni dall’incidente, a fronte di un atteggiamento da parte dell’India dilatorio,  manca ancora un atto di accusa valido  nei confronti dei due fucilieri di Marina, spiegando che il “governo italiano ha dovuto interrogarsi su una situazione che lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito incomprensibile”.  Per seguire la nuova fase e quella avviata dalla nota verbale è stata inoltre valutata la necessità di far rientrare a Delhi l’ambasciatore Mancini,  richiamato dal precedente governo per protesta contro i continui rinvii delle autorità indiane sul caso marò,  esaurendosi così  il ruolo dell’inviato speciale Staffan de Mistura. Lo stesso de Mistura ha approvato la scelta del governo, spiegando di aver condiviso la chiara ed urgente necessità di procedere con determinazione con la internazionalizzazione della vicenda dei due marò.

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