Libano: un sorriso in più con la mimosa

12 marzo 2014, ore 12.50 – FONTE – UNIFIl “Brigata Granatieri di Sardegna”-

Le nostre soldatesse e le colleghe del personale internazionale, tutte insieme, hanno ricevuto la stima degli uomini del contingente italiano e del personale maschile Unifil, in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

Nella base “Millevoi” di Shama, il Comandante del Settore Ovest, Generale di Brigata Maurizio Riccò, ha incontrato le donne di nazionalità tanzaniana, finlandese, irlandese, coreana, malaysiana, italiana ed una rappresentativa libanese, ed in un breve, ma significativo discorso, ha affermato come, <la ricorrenza abbia assunto una nuova dimensione globale per tutte le donne e come questa rappresenti il modo per riconoscerne l’importanza nella storia dell’umanità>, donando loro un ramoscello di mimosa, rimarcando così l’alta professionalità ed il continuo impegno di tutte le donne del contingente, unitamente ai suoi auguri, per l’occasione, per il tramite del Force Commander, anche il Generale di Divisione Paolo Serra e il Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, hanno fatto pervenire dimostrazioni di affettuosità.

E’ pur vero che la donna non va ricordata solo l’8 marzo, ma quale miglior occasione per favorire un momento di gioia condiviso tra personale che lavorando a stretto contatto pone il rispetto come uno dei tanti valori aggiunti.

Nella base di ITALBATT in Al Mansouri, l’unità di manovra su base 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, comandata dal Colonnello Claudio Caruso , ha festeggiato la data dell’8 marzo, coinvolgendo le Associazioni e gli Istituti femminili della città di Tiro. L’ “Imam Al-Sadr foundation”, la “Croce Rossa” libanese, la Scuola femminile e l’Associazione donne del Libano del Sud si sono riunite in un “abbraccio comune” con il personale femminile italiano.

E se la differenza tra le donne libanesi e le soldatesse di Unifil sta nell’abito che indossano, la mimosa, fiore d’eccellenza, le ha rese tutte sorelle di un’unica madre che è la vita

E le visite istituzionali non mancano per i nostri impegnati in Libano. Il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, già Comandante della Forza ONU in Libano dal 2007 al 2010, è giunto in visita alla Missione UNIFIL per un aggiornamento sulla situazione operativa nel Libano del Sud.

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Ad accoglierlo all’eliporto del Quartier Generale di Naqoura, il Generale di Divisione Paolo Serra, Head of Mission e Force Commander.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha incontrato una rappresentanza di soldati italiani del Comando di UNIFIL, ed ha proseguito la visita nella base “Millevoi” di Shama dove è stato accolto dal Generale di Brigata Maurizio Riccò, Comandante della Joint Task Force Lebanon, su base Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Nel corso degli incontri, il Generale Graziano ha espresso parole di profondo apprezzamento per la meritoria opera svolta dai militari italiani impegnati, con grandissima professionalità, nel quadro del delicato mandato contenuto nella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In tale contesto, oltre al supporto alla popolazione locale, il contingente italiano sta operando a stretto contatto con l’esercito libanese, conducendo attività congiunte “sul terreno” di carattere operativo tra le quali pattuglie e posti di controllo fissi e mobili, per favorire il mantenimento dell’attuale situazione di calma nel difficile contesto regionale. UNIFIL, si compone di circa 12 mila militari provenienti da 38 nazioni e circa 1000 rappresentanti civili, di cui 700 locali e 300 internazionali. Il dato fornito comprende anche la componente navale dotata di 8 navi di 6 paesi diversi e di 1000 marinai costituenti la Maritime Task Force operante lungo le coste libanesi, e ITALAIR composta da  elicotteri dell’Esercito Italiano.

E ci possiamo sentire ancora una volta orgogliosi dei nostri Granatieri che fedeli al loro Giuro non mancano di ricordarci che il lavoro silenzioso dietro le retrovie è di fondamentale importanza perché permette di far nascere quel sentimento di sicurezza e di rispetto per se stessi e gli altri.

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