Eseguite due ordinanze custodia cautelare per truffa aggravata servizio sanitario nazionale

12 Marzo 2014, ore 12,15 : FONTE – GdF Comando Provinciale di Rieti –

Militari del Comando Provinciale di Rieti hanno eseguito durante la notte due misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un medico e di un suo stretto collaboratore. Nel contempo i militari hanno anche proceduto al sequestro di beni mobili e immobili per un controvalore di circa 100.000 euro.

L’attività di indagine del dipendente Comando Compagnia scaturisce da una verifica fiscale svolta di recente nei confronti di una società, amministrata dal medico tratto in arresto, nel corso della quale sono emerse alcune anomalie nello svolgimento, da parte della stessa, del servizio di trasporto di malati dializzati dal loro domicilio all’Ospedale S. Camillo De Lellis di Rieti.

In particolare, le indagini hanno messo in luce che il servizio di accompagnamento dei pazienti, anziché essere eseguito a mezzo di idonea autoambulanza, così come da prescrizione medica rilasciata dal centro dialisi, erano costretti a salire su normali autovetture, incluse quelle di proprietà degli stessi indagati, prive delle minime misure di sicurezza sanitaria.

In altre occasioni, gli indagati attestavano all’Asl di aver effettuato un chilometraggio superiore al reale per il trasporto, dichiarando luoghi diversi da quelli dove di fatto i pazienti venivano prelevati e poi riaccompagnati al termine della loro dialisi.

Cosicchè, approfittando della condizione di prostrazione o di debolezza conseguente al trattamento di dialisi appena ricevuto, veniva fatta firmare una delega a favore della società, affinchè quest’ultima avanzasse richiesta di rimborso, non facendo transitare il denaro nella mani dei malati per evitare eventuali contestazioni.

In tal modo, la società avanzava richieste di rimborso con false dichiarazioni, inducendo in errore i dipendenti dell’Asl che hanno deliberato l’erogazione di indebite somme superiori a quelli spettanti.

Si riporta, a titolo di esempio, il caso di un malato dializzato che ha effettuato un ciclo completo di cure per 13 giorni, dichiarato falsamente trasportato in ambulanza, ha consentito agli arrestati di percepire a rimborso la somma di euro 1.300,00 anziché euro 864,50, con una sottrazione netta di euro 435,50 su base mensile.

Il Tribunale, ha altresì, disposto il sequestro preventivo di somme detenute a qualsiasi titolo sui conti correnti degli indagati, o a loro riconducibili, e dei beni immobili, fino all’ammontare di Euro 100.000,00 circa quale profitto illecitamente conseguito.

 

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