08 Marzo 2014 – ore 12,35 : FONTE – ISAF RC-W –
Un lungo viale costruito da maestranze locali è quanto realizzato a Herat dai militari italiani per il “Giardino delle donne”, luogo di aggregazione ma, soprattutto, oasi di libertà, di opportunità e di riscatto.
Un posto sicuro dove molte donne afgane, fuggite da situazioni familiari difficili, possono ricominciare a vivere.
Realizzato dal Provincial Reconstruction Team con i fondi del Ministero della Difesa e inaugurato proprio nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la festa della donna, “questo bellissimo viale” – ha detto Mahboba Jamshidi, capo del Dipartimento per gli Affari Femminili della provincia di Herat – “faciliterà l’accesso ad un luogo dove le donne potranno ritrovarsi per scambiare opinioni o semplici chiacchere, oppure ancora sorseggiare un tè e far giocare i propri figli”.
Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti il comandante del Regional Command West, Generale Manlio Scopigno, il governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi e i funzionari della Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri che, nella circostanza, hanno donato e piantato alberi.
Un gesto semplice ma carico di significati, sinonimo di crescita, di futuro e di speranza.
“La rinascita del Paese è soprattutto nelle mani delle donne – ha affermato il generale Scopigno – e passa simbolicamente anche attraverso questi momenti che vedono l’Italia sempre protagonista nel promuovere questo genere di iniziative, volte a sostenere il ruolo della donna come soggetto attivo nell’ambito della società afghana”.
“L’amicizia degli italiani e il sostegno di ISAF nei confronti del popolo afgano e delle donne in particolare non verrà mai meno – ha concluso il Generale Scopigno – poiché i valori posti alla base del nostro quotidiano operare si basano sul rispetto e sulla comprensione delle culture, degli usi e delle tradizioni locali”.
Continua intanto l’impegno del “Female Engagement Team”, l’assetto del contingente italiano costituito da personale femminile e creato per interfacciarsi e dialogare con le donne locali la cui condizione sociale risulta ancora difficile.