30° Gruppo Navale: la vita che cambia attraverso la vista e l’educazione

05 Marzo 2014 – ore 20,00: FONTE – Marina Militare –

A bordo della Rifornitrice di Squadra Etna del 30° Gruppo Navale si ha la possibilità di vedere uno spaccato della realtà dual use dell’Unità: bambini e ragazzi in fila per provare gli occhiali nuovi, personale civile impegnato a fornire assistenza, medici volontari affiancati dalle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana e dal personale militare medico, l’equipaggio. Un impegno  a fianco della  Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus. Nella sala d’attesa si attende l’arrivo dei ragazzi che frequentano il centro educativo Loving Gaze. Obiettivo di questa organizzazione è fornire un supporto educativo e sanitario a 360 gradi, cercando di trasmettere alla popolazione locale anche quei valori e concetti utili a costruirsi un futuro sostenibile.

Angel ha sedici anni, è cresciuta in un villaggio di pescatori della tribù Egu; ha problemi alla vista da quando, all’età di dodici anni, è stata picchiata perché frequentava un ragazzino che non piaceva agli anziani del villaggio. Allora la famiglia, la portò dal medico di fiducia. Dopo averla visitata questi assicurò loro che sarebbe guarita se avesse avuto la cura di risparmiare ogni giorno qualche.

Il tempo passava ma gli occhi ancora non riprendevano a mostrarle il mondo come poco tempo prima. Angel si stancò di pensare al passato e cominciò a trasgredire le raccomandazioni dei genitori. Quando furono abbastanza per comprarsi un bel libro, uno di quelli che le aveva prestato la maestra del centro Loving Gaze, Angel spese i suoi primi scellini.

Cominciò così ad investire su se stessa, sul suo futuro, per arrivare ad essere quello che è ora: una delle studentesse più brillanti del centro. Questo le ha permesso di avere accesso alla Special Scholarshipche le garantisce la possibilità di frequentare uno dei College più prestigiosi della Nigeria.

Oggi Angel ha accesso ad una nuova finestra sul mondo, grazie al nuovo paio di occhiali che le permetterà di immergersi più facilmente nel mondo dell’istruzione e della cultura per essere in grado, un giorno, di dare risposte al tradizionale “così vogliono gli dei”.

 

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