Il Ministro Mauro al fianco dei Fucilieri di Marina

10 Febbraio 2014 – ore 14,00 : FONTE – Stato Maggiore Difesa –

Il Ministro della Difesa Mario Mauro, in India per stare accanto ai due militari nella giornata dell’udienza davanti alla Corte Suprema spostata da oggi a martedì 18 febbraio: accusa terrorismo è inaccettabile.

“La mia visita a Nuova Delhi è un monito per ricordare che il Governo italiano reputa inaccettabile, illogico e fortemente contraddittorio, fare ricorso a una legislazione antiterrorismo e antipirateria per inserire in un quadro di giudizio due persone che si battevano contro il terrorismo e la pirateria”.

È quanto ha affermato il Ministro della Difesa Mario Mauro, volato in India per essere  vicino ai “suoi uomini” in una fase delicata del processo che li riguarda. La Corte Suprema di New Delhi – incaricata di esaminare il ricorso italiano sulla vicenda dei due militari, – ha fissato una nuova udienza per martedì 18 febbraio dopo che la Procura generale ha presentato un’ipotesi di accusa basata sulla Legge anti-pirateria (Sua Act), in una versione che non prevede la richiesta di pena di morte. Ipotizzando, cioè un’accusa per violenze in base ad un articolo della legge che comporta fino a dieci anni di carcere.

Solo un tribunale italiano potrà pronunciarsi in modo sensato sulla vicenda che vede coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Gironeha spiegato il Ministro, evidenziando inoltre che l’assenza dopo ben due anni dei capi di imputazione nei confronti dei Fucilieri di Marina va contro lo stato di diritto e la correttezza di rapporti tra due democrazie sovrane.

Per il Ministro Mauro, il nuovo rinvio della Corte Suprema mostra la fragilità del sistema giudiziario indiano che solo ora si rende conto dell’infondatezza delle accuse formulate dalla Procura.

Il Governo italiano non deve essere condizionato da visioni pessimistiche o ottimistiche – ha aggiunto – ma deve essere determinato, gridare forte, far sentire la sua voce, chiamare a raccolta l’Unione europea e le alleanze politiche di cui fa parte perché nel mondo sia chiaro che si sta consumando un’ingiustizia”.

 

 

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