06 Febbraio 2014 – ore 20,40 : FONTE – Marina Militare –
Oggi nel porto di Salalah (Oman), nell’ambito dell’operazione Atalanta, la fregata Libeccio ha passato il testimone al cacciatorpediniere Mimbelli nell’attività di contrasto al fenomeno dell’antipirateria nell’area del Corno d’Africa e Oceano Indiano.
La fregata Libeccio, partita il 6 ottobre scorso, ha ultimato oggi la sua partecipazione all’Operazione Atalanta, sotto l’egida europea, dopo quattro mesi di attività di controllo, presenza e sorveglianza.
Durante l’operazione, nave Libeccio ed il suo equipaggio, hanno effettuato il monitoraggio di più di 8000 mercantili, oltre ad aver fornito assistenza medica alle piccole imbarcazioni presenti nei pressi della Somalia: il primo febbraio ha soccorso in alto mare un dhow alla deriva a 100 miglia dalla costa dello Yemen, salvando sei persone.
Il contrasto alla pirateria marittima rimane un impegno strategico per l’Italia e la Marina Militare consapevole che una presenza continua e visibile nelle acque del Corno d’Africa, rappresenta un contributo tangibile alla cooperazione, crescita e promozione economica. Il Mediterraneo è connesso all’area dell’Oceano Indiano per oltre il 40% del traffico mondiale. Ciò rende la penisola italiana, attraverso il suo sistema portuale e intermodale, il principale polo di distribuzione regionale di questo rilevante volume di beni e merci.
Per questo motivo, dal 2008, a seguito della risoluzione del consiglio di sicurezza dell’ONU, la comunità internazionale ha intrapreso uno sforzo per porre fine al fenomeno dell’antipirateria, sia attraverso operazioni internazionali multilaterali a guida NATO ed EU, sia con iniziative unilaterali nazionali, in stretto coordinamento con i diversi paesi coinvolti.
La costante presenza dei dispositivi aeronavali e dei nuclei militari di protezione delle navi mercantili nelle zone del Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano ha determinato dal 2010 ad oggi una riduzione di attacchi di pirateria del 93%.
Il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli, partito da Taranto lo scorso 18 gennaio, è inserito nella Operazione NATO di antipirateria Ocean Shield, integrata nella Task Force 508 della Nato.
La missione assegnata non sarà solo di contrasto alla pirateria ma anche di cooperazione esolidarietà. Durante le soste saranno distribuiti aiuti umanitari e beni di prima necessità fornendo assistenza alle popolazioni dell’area del Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano.