03 Febbraio 2014 – ore 15,25 : FONTE – Marina Militare –
Alla Casa de Alegria, alla periferia di Maputo, dove vivono circa 120 bambini, operano i ragazzi di nave Bergamini, una decina circa, che hanno volontariamente deciso di dedicare il loro tempo libero a chi ne ha bisogno. Il centro, gestito dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, si trova in una delle zone più povere della città. Il tasso di malati di HIV è elevatissimo. Molti dei bimbi che frequentano la scuola sono sieropositivi, e contraggono di frequente tubercolosi e scabbia, a causa delle scarse condizioni igieniche in cui vivono.
A 70 km da Maputo c’è l’orfanotrofio Irmas Franciscanas Missionarias de Maria. Qui sono gli uomini del Cavour a rinunciare a qualche ora libera a terra per ricostruire tre forni, riverniciare cancelli e pareti, installare delle panche.
All’Infantario Primeiro de Maio, il terzo sito in cui la Marina Militare ha deciso di portare il proprio contributo di solidarietà, la prima immagine che ci troviamo davanti è quella di un militare di Nave Etna attorniato dai bambini. L’Infantario Primeiro de Maio è un orfanotrofio atipico. I 53 bambini presenti sono stati abbandonati o portati qui dalle famiglie perché malati, e la povertà estrema non consente cure. Anche qui vengono sistemati ventilatori, lavatrici, alcuni dei lettini in ferro, zanzariere. Piccoli dettagli che possono fare la differenza.
Inoltre nei 3 centri le squadre lavori sono state affiancate da un team sanitario, che ha dato la disponibilità a effettuare visite mediche, e ha fornito i medicinali necessari e di cui le strutture erano prive. Agli ufficiali medici di bordo e ai sottoufficiali infermieri sono stati affiancati gli ufficiali medici del Corpo Militare e le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana. Anche in Mozambico le squadre lavori dei volontari della Marina Militare hanno portato il loro contributo. Anche a Maputo hanno lasciato sorrisi, e migliorato la vita di centinaia di bambini.