17 Gennaio 2014 h. 1530: FONTE-Sala Stampa Gdf-
L’attività di controllo svolta in maniera congiunta dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane della Spezia e dai militari della Guardia di Finanza ha portato al sequestro di cinque tonnellate di rifiuti “speciali” costituiti da numerosi motori non bonificati, nonché al sequestro di sette motori rubati.
I rifiuti speciali pericolosi e i motori rubati sono stati scoperti in un container destinato in Libia il cui carico era stato dichiarato “pezzi di ricambio usati”.
Il meccanismo fraudolento utilizzato dall’esportatore, denunciato per ricettazione e per traffico illecito di rifiuti, consisteva nello smontare in varie parti le auto rubate (pensando che solo dal numero di targa o di telaio fosse possibile identificare le autovetture) e spedirle via mare fuori dai confini della Comunità dichiarando merce di scarso valore.
Gli accurati controlli dei militari della Guardia di Finanza e dei funzionari doganali sono stati decisivi per individuare l’origine furtiva delle auto: in particolare tramite il numero identificativo, di cui è dotato ogni motore, ed interessando le varie case automobilistiche è stato possibile risalire al numero di telaio associato, alla relativa autovettura ed al proprietario del mezzo.
Oltre ai motori rubati, sono state rinvenute e sequestrate oltre 5 tonnellate di motori e parti di autovetture non bonificate; la normativa vigente prevede infatti l’asportazione dei liquidi pericolosi, tale omissione è stata accertata grazie alla preziosa collaborazione del personale tecnico dell’A.R.P.A.L. della Spezia, appositamente interpellato.
In particolare, dopo gli opportuni esami i motori sono stati classificati “rifiuti speciali pericolosi” e, pertanto, anch’essi sequestrati.
Grazie alla sinergia tra i funzionari dell’Ufficio delle Dogane ed i militari della Guardia di Finanza operanti all’interno del porto commerciale della Spezia è stato possibile accertare e bloccare l’ennesimo traffico illecito di rifiuti pericolosi e di auto rubate verso i paesi del Nord Africa.