Arrestato facoltoso imprenditore romano aveva accumulato 93 milioni di euro frutto di frode fiscale e bancarotta fraudolenta sequestrati immobili, ferrari, ed un super yacht.

03 Ottobre 2013 – ore 14,55 : FONTE – GdF Comando Provinciale di Roma –

La vita da “nababbo” di un imprenditore romano attivo nel settore dell’alta tecnologia è stata bruscamente interrotta dalla Guardia di Finanza.

Grazie ad una serie di verifiche fiscali, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto l’esistenza di un vorticoso giro di fatture false orchestrato da un 54enne romano attraverso l’interposizione di numerose società – tutte formalmente amministrate da “prestanomi” anche stranieri che commercializzavano prodotti tecnologici acquistandoli da fornitori operanti in altri Paesi dell’Unione Europea e nella Repubblica di San Marino al solo scopo di far gravare l’IVA su società di comodo che non la versavano nelle casse dello Stato.

Con i proventi illeciti, frutto di evasione fiscale e bancarotta fraudolenta, stimati complessivamente in 93 milioni di Euro, la “mente” di questa organizzazione non si faceva mancare nulla.

Viveva in un super attico di 500 mq con piscina sul tetto; poteva contare su un parco macchine di tutto rispetto: 2 Ferrari – una F12 ed una Testarossa -, 3 Mercedes di grossa cilindrata tra cui una S350 appena ritirata dal concessionario.

Per divertirsi aveva acquistato anche due imbarcazioni tra cui un super yacht di oltre 26 metri denominato “Skyfall” del valore superiore ai 4,5 milioni di Euro, intercettato ad Olbia dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale.

Ora lo Stato gli ha presentato il conto con gli interessi: lui dimora nelle patrie galere; tutti i suoi beni sono stati sequestrati.

I sigilli sono stati posti su 11 immobili, tra cui il super attico, 6 autovetture ed i 2 yacht per un controvalore complessivo di 15 milioni di Euro.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha riguardato 4 società di capitali (con sede nella capitale), tutte coinvolte in una cd. “frode carosello” che ha permesso all’imprenditore tratto ora in arresto, l’omesso versamento di IVA per 27, 5 milioni di Euro nonché un’evasione fiscale per oltre 65 milioni di Euro.

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