Marina Militare: il soccorso e la salvaguardia della vita umana nel Canale di Sicilia da gennaio ad oggi

24 Settembre 2013 – ore 13,35 : FONTE – Marina Militare –

Dall’inizio dell’anno a oggi sono 31 gli interventi di soccorso portati a termine dalla Marina Militare nel Canale di Sicilia e sono 3293 gli uomini, donne e bambini tratti in salvo dagli equipaggi delle Navi in pattugliamento nello stesso Canale di Sicilia.

128 i migranti tratti in salvo solo nella notte appena trascorsa. Il pattugliatore della Marina Militare, Nave Vega, nel tardo pomeriggio di ieri ha localizzato a 100 miglia a sud-est dell’isola di Lampedusa un gommone con 128 migranti a bordo. Il Comandante dell’Unità, Tenente di Vascello Giovanni Marcello Urro, viste le condizioni del natante, accertata la situazione di emergenza, ha attivato l’organizzazione di soccorso e da Lampedusa sono partite due motovedette, la MV 303 e la MV 312.

Nel frattempo il natante è stato affiancato da una motovedetta Libica, la MV Tyrusland, sulla quale i migranti si sono rifiutati di salire perché altrimenti sarebbero stati trasportati verso il porto di Tripoli. A questo punto sono giunte le motovedette partite da Lampedusa ed hanno preso a bordo tutti i migranti che nelle prime ore del mattino odierno sono giunti a Lampedusa.

Le Unità Navali della base di Augusta, assegnate al Comando per le Forze di Pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera (COMFORPAT) assicurano, tra l’altro e per 365 giorni l’anno, il controllo dei flussi migratori, fornendo assistenza e soccorso a navi e natanti in difficoltà.

La Marina Militare concorre con i suoi mezzi navali ed aerei a fornire un continuo e costante contributo alla difesa della libertà di navigazione e del libero commercio sui mari a tutela, soprattutto, degli interessi economici nazionali. Tra queste attività si inseriscono le operazioni di ricerca e soccorso in mare per la salvaguardia della vita umana, controllo del traffico mercantile, Vigilanza Pesca, controllo flussi migratori e supporto alla protezione civile.

La presenza della Marina Militare, e delle Unità del COMFORPAT, nel Canale di Sicilia, è condizione indispensabile per un Paese come il nostro che considera la vita umana il più grande prodigio dell’Universo. Sebbene prevista dall’International Maritime Organizzation, la salvaguardia della vita umana in mare è un obbligo morale che tutti i naviganti avvertono fin dai tempi più remoti, ancor prima di essere regolamentata dopo la tragedia del Titanic.

Le precarie condizioni in cui versano le imbarcazioni di fortuna, le condizioni sanitarie degli stessi migranti dopo lunghe permanenze in mare, e, non ultime, le condizioni meteo marine, a volte causa delle tragedie del mare, impongono un livello di attenzione al quale l’Italia non vuole sottrarsi.

 

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