“Avanti Tutta!”… con la Banda Musicale della Marina

 22 settembre 2013 – FONTE Annamaria Cicchetti – Sulla carta è l’ultima ad essere stata ufficializzata con decreto ministeriale, nella realtà, tra le bande musicali di Forza Armata, la Banda della Marina Militare è la più vecchia.

Nell’albero genealogico non sono contemplate la Banda dell’Arma dei Carabinieri, che, sovente, viene inquadrata tra le bande istituzionali delle Forze di Polizia, anche se da qualche anno la Benemerita è divenuta la “quarta” forza armata, tantomeno la Banda del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, in quanto è una delle Specialità dell’Esercito, la forza armata di terra.

Insomma, questa  Banda musicale dello Stato Italiano, i suoi 152 anni se li porta bene e già perché nel 1861, quando si uniscono le Marine del regno Sardo-Piemontese e quello delle Due Sicilie per dar vita alla Regia Marina italiana con essa nasceva anche il primo complesso musicale del mare.

Si trattava di un piccolo organico imbarcato sulla Nave Ammiraglia, costituito da esecutori provenienti in prevalenza dalle file della Marina borbonica, compreso il Maestro.

Il 1 gennaio del 1879 si istituiva il ruolo musicanti nella Marina Militare e la banda musicale si insediava nella sede dell’Alto Comando della città di La Spezia.

Dal 1965 al 1991 è stata alle dipendenze del Dipartimento Marittimo di Taranto e successivamente viene trasferita a Roma, dove risiede nella Caserma Santa Rosa sulla via Cassia.

Nel corso degli anni, le gerarchie della Marina militare per esigenze di servizio hanno sostenuto la nascita di due Bande Dipartimentali, una con sede a La Spezia e l’altra a Taranto.

Nella suggestiva sala accademica del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia”, giovedì 19 settembre la Banda Musicale della Marina Militare diretta dal Capitano di Fregata, Antonio Barbagallo, ha presentato un concerto a tema, dal sapore “marinaresco”.

“Avanti Tutta!” è il titolo del concerto: immaginando una nave pronta a solcare il mare alla volta di paesi sconosciuti, il complesso bandistico si è calato nella storia della Musica che l’ha visto protagonista e attraverso essa ha riscoperto inni e marce del secolo scorso che hanno caratterizzato parte della storia dei marinai d’Italia, i quali attraverso questi inni continuano a mantenere vivi i sentimenti espressi dell’Istituzione sia nel cuore del marinaio, sia nell’animo dell’uomo.

L’obiettivo di una banda musicale istituzionale è quello di non far relegare in un angolo della memoria la storia di una Nazione ed anche se la Musica è stata “usata” da ogni colore politico, questa, vuoi o non vuoi, ha comunque accompagnato sia i vinti, sia i vincitori verso la realtà del nostro quotidiano.

Se sia stata giusta dall’una o dall’altra parte è riuscita comunque a mediare con l’utilizzo di uno stesso mezzo musicale e cioè l’inno, la cui caratteristica è il timbro squillante dei fiati.

Il Concerto si è presentato al cospetto dell’affezionato pubblico con un pizzico di tecnicismo: lo spettatore attraverso la Musica che ascolta vive la “comunicazione emotiva” del maestro Direttore, che sceglie i brani e la “comunicazione emotiva” degli interpreti, i quali con un’esecuzione più pulita e dettagliata rendono più o meno piacevole il brano. L’emozionante novità proposta del maestro Barbagallo è stata la scelta di presentare i brani, (marce ed inni ndr) scritti dal 1919 al 2013 in doppia versione e cioè strumentale e cantata.

La voce che collabora con la Marina Militare è il tenore Minardi.

Claudio Minardi, Sc. 3a classe, inizia la sua attività all’età di 23 anni e debutta con diverse opere tra cui Elisir d’Amore di Doninzetti, La Traviata di Verdi. Diverse sono le manifestazioni sul territorio italiano dove si è esibito e non vi è teatro italiano, tra cui La Fenice di Venezia e il Carlo Felice di La Spezia che non abbia ascoltato la sua voce.

Un momento di cultura musicale dunque, che ha suscitato curiosità ed attenzione da parte dei convenuti.

Il pomeriggio musicale marinaresco ha iniziato con la versione strumentale del Canto degli italiani, e della Marcia d’Ordinanza della Marina Militare scritta da Sebastiano Matacena, uno dei predecessori di Barbagallo. Successivamente scritto da Luigi Musso l’Inno del Battaglione San Marco, il quale è stato anche cantato dal Sc. 3a classe Minardi.

Sempre interpretata dal tenore Minardi e scritta dal poeta Antonio Fogazzaro, il Maestro Barbagallo, nel 2009, ha musicato la Preghiera del Marinaio: un motivo musicale lento e dalla bassa tonalità accompagna il testo della poesia fino all’esplosione con toni alti e decisi, momento in cui il Fogazzaro, con le sue parole, immagina l’animo del Marinaio colmo di scoramento, rivogersi a Dio, chiedendo consolazione e forza.

Con Bandiere al vento, marcia brillante di Vittorio Manente, altro maestro direttore della Banda Musicale della Marina Militare, i colori della Forza armata di mare hanno giocato nella sala del conservatorio: gli squilli delle trombe hanno impattato contro le grosse canne poste alle spalle del palco e rimbalzato sulle pareti della sala colpendo l’emotività di coloro che nella Marina Militare hanno trascorso i più bei anni della vita professionale.

Del maestro Mario Ruccione, invece, è stato presentato l’Inno dei Sommergibili, scritto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, in onore dei sommergibilisti italiani, prima in versione strumentale, a seguire interpretata nelle tre strofe dal Tenore Minardi.

Ed eccoci al 2013, con Con il cuore oltre l’ostacolo, parole e musica del Maestro Barbagallo: l’inno delle Forze Aeree della Marina Militare, richiama lo stile della marcia-inno, la cui tonalità riprende lo stile del San Marco e de La Ritirata: il moderno inno, scritto in occasione del Centenario delle Forze Aerre della Marina è stato eseguito per la prima volta, lo scorso 10 giugno, in occasione della Festa della Marina 2013.

Chiude il concerto La Ritirata di Tommaso Mario, marcia molto cara alla Marina, e il Canto degli italiani, interpretato dal Tenore Claudio Minardi, che è stato accompagnato da tutto il pubblico.

Ad ogni buon concerto gli applausi prolungati sono il preludio per la richiesta di un bis e in tale occasione è stato presentato un brano, ritrovato nel baule dei ricordi e rispolverato con successo. Anche se ipoteticamente potrebbe essere contestabile, in quanto utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale dalle diverse correnti politiche dell’epoca, l’Inno a San Marco, dal punto di vista musicale ha intrinseca un’eccezionale carica emotiva, che già alle prime battute ha scatenato sul corpo dei presenti quella famosa “pelle d’oca”.

Gli orchestrali ai fiati e alle percussioni hanno dato il meglio di loro per interpretare l’idea dell’autore ed il risultato si è materializzato anche dopo un secolo, a testimonianza che la Musica ha solo il colore dell’emotività.

Sarà, forse, perché lo si sente canticchiare o al massimo fischiettare, ma l’Inno a San Marco ha una tale popolarità che infonde forza e coraggio anche a chi non ne conosce tutte le disavventure politiche.

Per i militari in missione fuori area, per coloro con tanti “anta” sul groppone, questo Inno ha contribuito a ridare il desiderio di proseguire nel cammino della vita, anche se dismessa l’uniforme bianca e chissà se sta donando anche sostegno psicologico a La Torre e Girone, i due marò detenuti  in India.

Insomma un concerto a tema, nato sotto tutti i buoni auspici, per la soddisfazione anche del Comandante Giacomo Polimeni, lupo di mare con l’orecchio attento ai desiderata dal pubblico marinaresco.

“Avanti Tutta!” rappresenta un tema che ricorda il passato, un passato che ha desiderio di confronto con un presente che vuole programmare bene il futuro; un passato che ci ricorda gli affetti lontani anche quelli mai conosciuti, un passato che va visto con occhi asettici, liberi da condizionamenti, magari con gli stessi occhi di Santa Cecilia, patrona della Musica, la quale anche se destinata alla morte per idee diverse, continuava a lodare la vita.

Ed allora, Marinai continuate a ricercare il nostro bel passato ci penserà la Musica a colorarlo di emozioni che rasserenano il cuore, anche quello che si trova costretto a salpare per mari lontani.

 Annamaria Cicchetti

 

 

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