Esercitazione “Monte Kali “

22 Maggio 2013 – ore 19,50 : FONTE –  ANPd’I Sezione di Torino –

Nei giorni 17 e 18 maggio presso la base dell’esercito americano a Wackernheim in Germania  si è svolta l’esercitazione a fuoco con armi da guerra individuali e di reparto Monte Kali.  L’esercitazione prevedeva una parte addestrativa di tiro contro obbiettivi situati a diverse distanze con armi in dotazione alle Forze Armate Americane tra le quali il fucile  Colt M16 e Colt M4, la pistola Beretta 92 F e la mitragliatrice Minimi.  Completava l’addestramento il lancio di granate inerti e la prova a fuoco con pistola Glock calibro 9 in dotazione alle Forze Armate Olandesi.  Con le armi elencate è stato possibile, per i più bravi, acquisire il brevetto di tiro rilasciato dal “Department  of the Army”  Americano.

Era inoltre prevista una parte competitiva che vedeva  squadre composte da 4 elementi  impegnate nel tiro  contro un bersaglio situato a 300 metri  (15 colpi cadauno calibro 5,56 in un tempo massimo di 2 minuti). L’arma utilizzata per questa prova era il fucile in dotazione alle Forze Armate Svizzere,  il SIG 550.

 

Anche quest’anno alla Monte Kali era presente una folta rappresentanza  italiana prevalentemente composta di riservisti, tra i quali anche numerosi paracadutisti della sezione ANPd’I di Torino che, oltre ad acquisire numerosi brevetti, ben hanno figurato nella parte competitiva classificandosi con le 2 squadre al 9° e 10° posto su 47 squadre partecipanti. Ma ancora meglio sono riusciti i “commilitoni” della sezione dell’UNUCI di Monza che si sono classificati primi, sia nella gara a squadre che individuale:  grazie a loro, il nostro amato tricolore ha sventolato sul podio più alto.

I componenti delle associazioni d’arma italiane hanno dimostrato ai colleghi provenienti da tutti i Paesi facenti parte dell’Alleanza Atlantica che il nostro grado di addestramento non ha nulla da invidiare al loro.  L’organizzazione attuale della Riserva in Italia non permette di integrare l’addestramento dei riservisti con  quello dei reparti delle nostre FF.AA. Ciò spinge persone dotate di forte passione e volontà ad addestrarsi a proprie spese talvolta, come in questo caso, anche fuori dai confini nazionali, raggiungendo un livello di addestramento molte volte ben al di sopra di quello dei nostri militari in servizio.

Nei due giorni trascorsi nella base americana mi sono nuovamente convinto che in una pluralità di uniformi, lingue e culture il soldato italiano, pur non sempre ben visto alla luce di valutazioni storico-politiche dal resto degli europei, riesce sempre ad emergere tra gli altri per stile, efficacia, volontà e, calato nella competizione e opportunamente stimolato, riesce a dare il meglio di sé, raggiungendo risultati apprezzabili ed apprezzati dalle forze armate di tutto il mondo: l’orgoglio di essere italiani.

Cap cpl (ris) Emanuele LAINA

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