08 Maggio 2013 – ore 14,30 : FONTE – Marina Militare –
Un impegno per salvaguardare una delle meraviglie del mondo, la barriera corallina del Mar Rosso. Questo è lo scopo dell’attività di pulizia dei fondali, che una volta al mese, viene effettuata dai subacquei e dai palombri della Marina, in servizio al Decimo Gruppo Navale Costiero nella penisola del Sinai (Egitto), nelle acque del porto di Sharm el Sheikh.
Su base di non intereferenza con missione primaria e compiti assegnati al continigente, i militari italiani contribuiscono alla tutela dell’ambinete marino in cui lavorano e vivono cercando di trasmettere la propria consapevolezza ambientale, quantomento doverosa trovandosi ad operare in presenza di una delle barriere coralline piu’ floride del pianeta.
La pulizia del fondale del porto rappresenta una sorta di tradizione. Se al momento vengono portati a galla copertoni di camion, vecchi fusti di latta e bottiglie di vetro, nel corso degli anni i palombari di Marina hanno recuperato e messo in sicurezza centinaia di proietti d’artiglieria ancora inesplosi. Operazioni congiunte con gli artificieri del contingente USA hanno permesso di far brillare, in appositi poligoni nel deserto, anche altro materiale bellico rinvenuto in quantita’ nell’entroterra.
Mare o deserto, l’ambiente in cui operano i militari del contingente italiano in Sinai resta una meraviglia naturale da tutelare e proteggere.
L’Italia contribuisce al mandato dell’MFO, Multinational Force and Observers, dal 1982, anno di insediamento della missione. In un periodo storico in cui Sharm el Sheikh non era ancora una rinomata destinazione turistica, ma il teatro del conflitto israelo-egiziano concluso con il trattato di pace del 1979, i nostri militari gia’ operavano per la sicurezza marittima nello stretto di Tiran effettuando pattugliamenti sistematici con le navi della classe Agave.