L’equipaggio del San Marco visita il centro spaziale italiano ‘Luigi Broglio’

08 Maggio 2013 – ore 12,05 : FONTE – Marina Militare –

In navigazione nelle acque dell’Oceano Indiano, il Contrammiraglio Antonio Natale – Comandante dell’Operazione NATO Ocean Shield ed il Capitano di Vascello Massimo Esposito – Comandante di Nave San Marco, unitamente ad una rappresentanza dello Staff e dell’equipaggio imbarcati, hanno fatto visita al Centro Spaziale italiano “ Luigi Broglio” vicino Malindi (Kenya).

Il “Broglio Space Centre” (BSC), fondato nel 1964 dal pioniere spaziale italiano Luigi Broglio (Generale veneziano dell’A.M.I.), rappresenta, grazie alla sua collocazione equatoriale, un sito ideale sia per il lancio che per il controllo dei satelliti spaziali.

“San Marco incontra il San Marco”. Con queste parole l’astrofisico vercellese Luca Salotti, attualmente direttore del BSC per conto dell’A.S.I., ha dato il benvenuto ai militari di Nave San Marco, descrivendo nel dettaglio la struttura del Centro in due segmenti principali: quello marino, rappresentato dalla piattaforma di lancio oceanica “San Marco” più due piattaforme logistiche “Santa Rita” e “Santa Rita2” e quello terrestre, rappresentato dal centro di ricezione dati che comprende fabbricati per uso logistico e abitativo, un porticciolo per l’attracco dei natanti di collegamento con le piattaforme e 3 sistemi d’antenna per il controllo in orbita.

Di particolare interesse è stata senza dubbio la visita presso la piattaforma “San Marco” dalla quale sono stati effettuati con successo ben 27 lanci satellitari dal 1967 al 1988. Il primo lancio fece sì che l’Italia potesse salire sul podio dei primi quattro Paesi al Mondo (assieme ad USA, Russia e Canada), ad aver effettuato con successo un lancio satellitare in orbita.

Il Prof. Salotti ha poi delineato i programmi per il futuro principalmente indirizzati a mantenere attivo il centro grazie soprattutto al supporto keniano con l’ambizioso progetto di supportare la preparazione di un team di astronauti cinesi proprio presso il BSC di Malindi, protagonisti a giugno di una missione in orbita tramite un vettore di costruzione cinese e gestito proprio dal sito italiano.

Anche nel lontano Oceano Indiano, il genio italiano si è saputo ritagliare uno spazio competitivo di alta professionalità, dove quotidianamente si coltiva, con dedizione e passione, una delle scienze più affascinanti che l’uomo possa approfondire, l’ancora indeterminata frontiera spaziale.

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