25 Aprile

24 Aprile 2013 – ore  12,30: FONTE –  Stato Maggiore Esercito –

Domani, 25 aprile, cade il 68° Anniversario della Festa della Liberazione. Gli eventi che si susseguirono rapidi nell’estate autunno del 1943 colpirono l’Italia alle radici. Per l’Esercito, già prostrato da anni di lotta sui fronti più disparati, venne l’ora più difficile ed impegnativa.
L’armistizio, firmato nella notte fra il 2 ed il 3 settembre, reso pubblico dagli Alleati il giorno 8, lasciò i nostri reparti sparpagliati in tutta Europa, spesso circondati soltanto da nemici, e nella difficoltà di decidere quale strada prendere.
Dopo il disarmo, soldati e Ufficiali italiani vennero posti, dalle autorità tedesche, davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviati in campi di detenzione in Germania.
Internati Militari Italiani (italienische Militär-Internierte – IMI) fu il nome ufficiale dato dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich, per non riconoscere loro le garanzie della Convenzione di Ginevra.


Gli esempi non mancarono, a Roma, a Cefalonia e nei Balcani, in Corsica, i soldati dimostrarono di volersi ancora battere e lo fecero con onore.
Sul territorio Nazionale, nell’Italia già libera dalla presenza tedesca, dopo soli tre mesi dalle sciagurate giornate dell’Armistizio, una forza ancorchè esigua di militari italiani era di nuovo pronta al combattimento, segnale della riscossa dell’Esercito e della Nazione.
Per comprendere il ruolo svolto dall’Esercito Italiano durante la Guerra di Liberazione (1943-1945) risulta molto utile la lettura del libro di Filippo Cappellano e Salvatore Orlando “L’Esercito Italiano dall’armistizio alla Guerra di Liberazione. 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945” edito dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.

 

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