Afghanistan: impiego San Marco vicino al traguardo

05 Marzo 2013 : FONTE – Marina Militare –

Volge al termine la missione dei marinai del 1° Reggimento San Marco attualmente impegnati in Afghanistan. Rientreranno in Italia tra circa un mese e mezzo, al termine di 6 mesi che li hanno visti lavorare fianco a fianco con le forze di sicurezza afgane, ogni giorno.

I 25 fucilieri di Marina costituiscono il MAT2 di Bala Boluk, il Military Advisor Team che ha il compito di affiancare i comandanti delle forze di sicurezza afgane nelle loro attività. Alla guida del team c’è il capitano di corvetta Giuliano Piliego. “Per mare e per terram”, il loro motto. E sul campo hanno dimostrato di saper operare nei deserti afgani, a migliaia di chilometri dalla costa, altrettanto bene che sul mare. Caratteristica questa che contraddistingue le forze anfibie.

  

Sotto le insegne della Task Force Leone il Reggimento San Marco aveva già operato in Afghanistan, tra il 2011 e il 2012, nella delicatissima area di Bakwa e del Gulistan. Il compito dei marinai italiani è quello di addestrare militari afgani che saranno chiamati, in un prossimo futuro, a svolgere il ruolo di istruttori a favore dei loro commilitoni. Proprio per questo i fucilieri del San Marco organizzano corsi di topografia, di uso e manutenzione delle armi rivolti a favore del personale militare del 6° kandak della 2^ brigata dell’esercito afgano. Ciò ha consentito che si instaurasse un ottimo rapporto tra gli uomini del MAT italiano e il tenente colonnello Mohammad Arif Khan, comandante del 6° kandak con sede a Bala Boluk. “Noi amiamo gli italiani e siamo contenti che siano qui – ha commentato il tenente colonnello Mohammad Arif Khan – Con gli uomini del Reggimento San Marco c’è uno stretto rapporto di collaborazione. Ho molto apprezzato l’istituzione dei corsi di formazione tenuti dai marinai italiani e rivolti ai nostri sottufficiali”. I fucilieri di Marina insegnano agli afgani la lettura delle mappe, la stima delle distanze, l’orientamento, l’uso del mortaio e la manutenzione delle armi.

  

Del team del San Marco fanno parte anche personale che si occupa della manutenzione dei mezzi, tecnici delle telecomunicazioni, militari della Force Protection e un infermiere. “Non dobbiamo osservarli per correggerli perché loro sono già in grado di pianificare le loro attività e le loro operazioni autonomamente – spiega il capitano di corvetta Piliego – Siamo dei consiglieri su determinate tematiche di carattere operativo e il nostro è un ruolo di congiunzione tra forze di sicurezza afgane e Isaf. Qui è fondamentale guadagnarsi la loro fiducia. Poi tutto è più semplice anche perché loro sono molto attenti e ricettivi nel raccogliere i nostri consigli”.

  

Ha appreso in fretta anche lo staff sanitario della caserma dell’esercito afgano a favore del quale il 1° maresciallo Vincenzo Marrazzo, l’infermiere di bordo del sommergibile Todaro, che in Afghanistan affianca il Military Advisor Team, in accordo con Herat, ha tenuto un corso di medicina da combattimento. È partito dalle nozioni di base di pronto soccorso per arrivare a spiegare le tipologie di ferite e fratture e il loro conseguente trattamento passando poi al basic life support per poi terminare con la fase pratica svolta presso il posto medico avanzato di fob Tobruk. Appena arrivati a Bala Boluk i fucilieri del San Marco hanno issato la bandiera della Marina che continuerà a sventolare fin quando rimarranno lì. In Afghanistan i marinai del San Marco hanno ricevuto anche la visita di due “marinai d’eccezione”: il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola al quale hanno consegnato un foulard del San Marco da consegnare a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mandelli che proprio nei giorni scorsi ha visitato fob Tobruk e che ha voluto salutare i marinai stringendo loro la mano, uno per uno.

 

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