India: le carte false

India, 12 Aprile: La farsa che lo stato canaglia del Kerala sta mettendo in piedi per giustificare il suo atto di pirateria nei confronti della nave italiana Enrica Lexie, del suo equipaggio e di altri quattro Fucilieri di Marina italiani oltre ai due tenuti ostaggio in uno dei suoi carceri da terzo mondo si arricchisce di una nuova prova di malafede.

Scondo gli indiani il fucile che avrebbe ucciso quelli che, secondo loro, erano due inermi pescatori, sarebbe un Beretta ARX160 di fabbricazione italiana. Peccato che questa arma modernissima non fosse in dotazione alla squadra antipirateria imbarcata sulla Enrica Lexie in quanto l’arma,da poco uscita dalla fase di sperinmentazione sia stata solo data a pochi reparti per una valutazione sul suo impiego.

Uno di questi reparti è, in effetti, il Btg. San Marco che però non lo impiega in operazioni fuori area e nemmeno in servizio.

Le armi a bordo della Enrica Lexie, armi di porprietà dello Stato italiano e sottratte con un atto ostile dalle autorità del Kerala con la complicità del governo centrale indiano, sono quelldi normale dotazione ai nostri Fucileri di Marina, gli ottimi fucili Beretta AR70/90

Ecco una scheda del Beretta ARX160

Il fucile d’assalto ARX-160, camerato per il calibro NATO 5,56 × 45 mm, è un nuovo fucile d’assalto sviluppato e prodotto dalla Beretta. L’arma fa parte del complesso sistema Soldato Futuro in corso di sviluppo per l’Esercito Italiano di cui costituisce il sistema letalità, ovvero l’arma d’assalto. Il progetto partì come sviluppo dei Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 ed inizialmente era presentato come un semplice aggiornamento dei materiali costruttivi e piccoli accorgimenti del Beretta AR 70/90; si passò quindi ad un successivo prototipo più elaborato che introduceva un calcio non ripiegabile ma regolabile in lunghezza e la manetta d’armamento in posizione superiore anteriore, non proprio comoda all’uso; successivi sviluppi portarono all’arma attuale che è attualmente in fase di produzione a basso ritmo per una prima valutazione estesa presso le FF.AA. italiane.

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Commenti

2 Commenti

  1. Certo che gli Indiani pensano di essere delle grandi volpi.
    Peccato che il calibro del proiettile estratto da uno dei cadaveri fosse un 7,62x54R ex sovietica, sparata dalla mitragliatrice russa PK , arma totalmente diversa che pesa il doppio di quelle in dotazione ai Fucilieri di Marina, magari se cercano bene trovano anche una fotografia su internet in modo che possano cercare tra di loro e non tra le armi in dotazione alle Forze Armate Italiane.
    Ecco perché prima dicevano che il calibro non era compatibile, poi che mancava l’arma, adesso l’arma si materializza ma scambiano i fucili Beretta AR70/90 calibro 5,56 × 45 mm con il Beretta ARX160 sempre calibro 5,56 × 45 arma ancora in fase sperimentale.
    Prima gli Indiani avevano le elezioni adesso i giudici vanno in vacanza fino al 20 maggio, nel frattempo continueranno a manipolare le prove magari modificando le armi in modo da ottenere un calibro che si avvicini al un 7,62x54R ex sovietica. Sono passati due mesi e di questa benedetta prova balistica non si vede nemmeno l’ombra.
    Gli indiani sono scorretti bugiardi e in malafede.

  2. Chiediamoci perchè l’ammiraglio DiPaola attuale responsabile del Ministero della Difesa, non batte i pugni sul tavolo? Chiediamoci come mai le istituzioni hanno abbandonato i nostri Maro e chiediamoci come mai la Guardia di Finanza in Italia, preferisce fare le pulci agli Italiani, piuttosto che applicare lo stesso rigore, nella verifica fiscale delle aziende Indiane irregolari che operano in Italia con fenomeni di lavoro nero e falsificano documenti, per far entrare gli Indiani. Chiediamoci il perchè di questo buonismo?
    Siamo convinti che procrastinare ancora la liberazione dei nostri soldati, può solo incancrenire, la posizione infame del governo del Kerala!
    MAI SMETTEREMO DI RICORDARE A QUESTI “TECNICI” LE LORO RESPONSABILITÀ – http://bit.ly/IiKo31

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