SCONTRI A TORINO NEL 2019: 10 DENUNCE E UN ARRESTO

22 Marzo 2021: FONTE – Polizia di Stato –

Un arresto domiciliare, tre divieti di dimora a Torino e nei comuni della Val Susa e nove obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria: questo è il risultato di un’indagine condotta dalla Digos di Torino nei confronti di leader e militanti del centro sociale Askatasuna. Gli indagati sono responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata aggravati, commessi in occasione del corteo del 1° maggio 2019.

In particolare, sono stati disposti gli arresti domiciliari per uno dei leader storici al quale è stato riconosciuto anche il ruolo di coordinamento e direzione delle fasi violente della manifestazione.

Tra i destinatari dell’obbligo di presentazione alla p.g., la storica portavoce di Askatasuna, attualmente detenuta in carcere per altri reati. Durante il 1 maggio 2019, nelle vesti di speaker, ha assunto il ruolo di voce ufficiale del corteo, fomentando ed incitando gli altri facinorosi.

Durante la manifestazione diversi militanti di Askatasuna, posizionatisi in testa al corteo composto da circa 2 mila persone legati anche al movimento No-Tav, all’area anarchica e ai vari movimenti antagonisti cittadini, agirono in modo violento anche contro le Forze dell’ordine con l’obiettivo preciso di dare una connotazione prettamente “NoTav” al tradizionale corteo dei lavoratori.

Poco prima della partenza del corteo istituzionale, diversi militanti di Askatasuna avevano più volte tentato di sfondare i cordoni delle Forze di polizia, riuscendo poi ad oltrepassare, ad inizio manifestazione, il furgone del partito Liberi e Uguali, tentando successivamente di scavalcare anche lo spezzone del Partito Democratico, aggredendo, in più occasioni, sia alcuni esponenti politici che i componenti del servizio d’ordine del partito, tra cui uno violentemente colpito con calci e pugni. In seguito i manifestanti avevano tentato di sfondare un altro cordone di polizia, costringendo gli agenti ad intervenire dopo il lancio di bottiglie, aste di bandiere ed altri oggetti contundenti a causa del quale era rimasto lievemente ferito un agente della questura.

I poliziotti della Digos hanno individuato e denunciato in stato di libertà altri 30 militanti d’area per reati simili.

© POLIZIA DI STATO

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