GUIDAVANO MEZZI PESANTI NONOSTANTE DALLA CENTRALINA RISULTASSERO A RIPOSO. I POLIZIOTTI DI BAGNI DI LUCCA GLI RITIRANO LE PATENTI ED ELEVANO SALATE SANZIONI

23 Febbraio 2021: FONTE – Polizia di Stato –

La Polizia Stradale di Lucca in settimana ha fermato lungo la SS12 “dell’Abetone e del Brennero” nei pressi del comune di Borgo a Mozzano (Lu) e Coreglia Antelminelli (Lu), due TIR con tachigrafo alterato.

Entrambi i conducenti, italiani e dipendenti rispettivamente per conto di ditte della provincia di Roma e di Capannori (Lu), trasportavano collettame.

Sin dai preliminari accertamenti, i poliziotti dell’Unità Operativa Distaccata di Bagni di Lucca, hanno potuto verificare che qualcosa non andasse, infatti dal controllo del cronotachigrafo in dotazione dei veicoli, i conducenti dovevano essere a riposo e invece stavano guidando tranquillamente come se nulla fosse, in altre parole il camion doveva essere fermo e invece era in movimento.

Tali mezzi pesanti sono infatti dotati, come previsto dalla normativa europea, di un’apparecchiatura elettronica (o analogica per i mezzi più vecchi) che serve a controllare sia la velocità dei TIR, sia i tempi di guida e di riposo dei conducenti con il fine ultimo di tutelare la sicurezza stradale che, se non fossero rispettate le regole imposte per i veicoli di tale stazza, sarebbe messa in grave pericolo.

Non è andata bene ai due furbetti, perché hanno dovuto fare i conti con gli investigatori di Bagni di Lucca, ormai esperti del settore e che ormai da tempo stanno contrastando questo triste fenomeno.

Non è infrequente, infatti, un tale criminale comportamento finalizzato, principalmente, a perseguire l’obiettivo di guidare oltre le 9 ore giornaliere massime previste per ottenere un maggiore guadagno economico spesso direttamente proporzionale al numero dei viaggi portati a termine, minando oltre che la tutela dei lavoratori dell’autotrasporto anche la libera concorrenza tra le aziende del settore.

Per ciascuno scatterà il ritiro della patente con decurtazione di 10 punti, una sanzione di circa 2000 euro e il fermo del veicolo fino a revisione presso autofficina autorizzata, oltre che il sequestro dei marchingegni.

© POLIZIA DI STATO

 

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