Incidente sull’autostrada A16: le regole salvavita

31 Luglio 2013 – ore 18,30 : FONTE – Polizia di Stato –

Il grave incidente sulla A16 con 38 vittime e 19 feriti, tra passeggeri e automobilisti, è la più grande tragedia stradale nella storia infortunistica del Paese negli ultimi 60 anni.

Anche se nei primi sei mesi del 2013, secondo i dati del Servizio polizia stradale, gli incidenti nei fine settimana sono diminuiti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 17.278 a 16.691, la tragedia avvenuta in Irpinia è la drammatica dimostrazione della necessità di non abbassare mai la guardia sul tema della sicurezza stradale. È diminuito anche il numero complessivo di incidenti passato da 39.543 a 38.966, nonché il numero di vittime a seguito di incidenti passato da 480 a 419.

Anche il numero di feriti è sceso da 13.257 nel 2012 a 12.250 nel 2013.

L’analisi di alcuni dati della Polizia stradale ci aiuta a capire il fenomeno e a correggere i comportamenti sbagliati attraverso semplici consigli.

I sinistri che coinvolgono i mezzi professionali di trasporto, pullman e autocarri, che hanno un ruolo strategico nella nostra economia, hanno un’incidenza di poco meno del 5% sul numero totale dei sinistri rilevati.

La polizia stradale nell’ultimo quadriennio ha progressivamente incrementato il numero dei controlli  a conducenti italiani e stranieri che sono passati da 124.408 nel 2009 a 260.596 nel 2012.

Secondo gli esperti in divisa in questa tipologia di incidenti giocano molto spesso un ruolo importante gli esasperati tempi di guida con il superamento delle 9 ore giornaliere ammesse, o il “salto” dei turni di riposo, come invece prevede il Codice della strada.

Sulle strade italiane viaggiano oltre 26 mila autobus a “noleggio con conducente” che servono per gite organizzate, serate in discoteca, viaggi in famiglia e che dovrebbero essere iper-controllati, ma molto spesso invece sono ridotti a vecchie carrette.

Molte volte vengono elusi i controlli annuali della revisione, così come accade di frequente che il cronotachigrafo, cioè la scatola nera del mezzo, venga manomesso in modo che non risultino le reali ore di guida e la reale velocità del veicolo.

Si arriva addirittura a incidere il battistrada con un ferro arroventato per far apparire lo pneumatico ancora in regola con gli intagli in rilievo quando in realtà andrebbe sostituito perché liscio.

 

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