CERIMONIA DI AVVICENDAMENTO NELLA CARICA DI COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

15 Gennaio 2021: FONTE – Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri-

 

Nella mattinata odierna, presso la caserma “O. De Tommaso” sede della Legione Allievi Carabinieri in Roma, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri fra i Generali Giovanni Nistri, cedente, e Teo Luzi, subentrante.

La cerimonia, svoltasi secondo le vigenti prescrizioni per il contenimento della pandemia, è stata celebrata alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Enzo Vecciarelli.

In tribuna d’onore erano presenti, a causa delle restrizioni, un limitato numero di autorità politiche, religiose, amministrative e militari, tra cui le massime autorità istituzionali, i vertici delle Forze Armate e di Polizia, il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo Gen. C.A. Libero Lo Sardo, il Presidente dell’O.N.A.O.M.A.C. Generale di C.A. Cesare Vitale ed esponenti di tutti gli organismi di rappresentanza dell’Arma.

Prima della cerimonia di avvicendamento, i Generali Nistri e Luzi hanno reso omaggio ai Caduti deponendo una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria ed al Sacrario dei Caduti del Museo Storico dell’Arma.

 

INTERVVENTO GENERALE DI CORPO D’ARMATA TEO LUZI

Nell’assumere il Comando dell’Arma dei Carabinieri desidero esprimere alcune considerazioni che nascono dal profondo del mio cuore.

Il mio primo deferente pensiero va al Capo dello Stato, che ringrazio per la premurosa attenzione da sempre riservata all’Arma, che è stimolo e incoraggiamento per tutti i Carabinieri.

Un saluto particolare al Presidente del Consiglio dei Ministri, Professore Giuseppe CONTE, al quale assicuro assoluta lealtà istituzionale e un impegno senza riserve, grato per il privilegio e la fiducia accordatami dal Governo.

I saggi Padri costituenti, che hanno fatto di questo Paese una grande Repubblica, all’art. 98 della Costituzione hanno sancito che i pubblici dipendenti “sono al servizio esclusivo della Nazione”. Signor Presidente, la mia azione sarà ispirata a questo principio, come uomo delle Istituzioni, consapevole del dovere di perseguire il bene comune, senza personalismi o interessi di parte. 

Con il medesimo spirito mi rivolgo al Ministro della Difesa, Onorevole Lorenzo Guerini.  Signor Ministro, può essere certo che continuerà a trovare nei Carabinieri tutta la determinazione e la forza di volontà che contraddistinguono l’intero Dicastero. 

Al Ministro dell’Interno, Consigliere Luciana Lamorgese, il mio rispettoso saluto, confermando quella piena condivisione d’intenti che già ha connotato il nostro proficuo rapporto di collaborazione, anni fa in altri incarichi.

Al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, l’impegno a lavorare con quella visione sinergica e sistemica che ispira, da sempre, la guida delle Forze armate, in perfetta intesa con i Capi di Stato Maggiore e il Segretario generale. Li ringrazio per aver voluto essere presenti, attestando il comune sentire della schiera militare cui l’Arma resta saldamente ancorata nell’assolvimento delle sue missioni istituzionali.

Al Capo della Polizia Direttore generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, al Comandante generale della Guardia di Finanza e al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, riservo i miei più sinceri sentimenti di amicizia e di alta considerazione, pronto a condividere le responsabilità che le esigenze di sicurezza del Paese richiederanno, nel rispetto del ruolo attribuito a ciascuna Istituzione. 

Mi associo alle parole di saluto rivolte dal Generale Nistri ai Presidenti delle Commissioni Difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, ai Direttori degli Organi di informazione per la sicurezza, ai rappresentanti delle Magistrature, alle Autorità civili ed ecclesiastiche, che con la loro presenza testimoniano la considerazione verso l’Arma di tutto il mondo delle Istituzioni.

Una stima che deriva anche dall’azione di chi mi ha preceduto: per questo esprimo profonda gratitudine ai Comandanti Generali emeriti, miei esemplari “maestri di vita militare” e ai Presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Nazionale Forestali e dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri.

Un saluto al Vice Comandante Generale e ai Comandanti di Vertice, con la certezza di poter contare sulla loro qualificata collaborazione in una visione unitaria dell’Arma.

Mi rivolgo ora a tutti coloro che non sono presenti in questa caserma, ma per me è come se lo fossero: i miei Carabinieri e gli italiani che ci seguono dalle località più lontane del territorio nazionale in diretta streaming, resa possibile con la disponibilità delle principali testate giornalistiche che ringrazio per la collaborazione. Tra questi, i miei compagni del 160° Corso dell’Accademia militare di Modena coi quali nel 1978 ho iniziato il mio servizio e poi condiviso, nel tanto tempo trascorso, i valori dell’etica militare.

Al Generale Nistri la mia più autentica riconoscenza. Comandante, oltre due anni fa hai voluto designarmi Capo di Stato Maggiore, permettendomi di vivere un’esperienza di straordinario spessore professionale, anche per la conoscenza delle dinamiche dell’intero apparato pubblico.

Grazie di cuore, caro Gianni, per lo straordinario esempio di coerenza, determinazione e cristallina onestà intellettuale offertami in questi due anni di duro lavoro al Tuo fianco. A Te e ai Tuoi familiari l’augurio più affettuoso di ogni bene.

Alla Rappresentanza Militare e in prospettiva ai Sindacati, che saranno una nuova realtà, assicuro la mia massima attenzione e chiedo loro ogni collaborazione nella consapevolezza che il dialogo consentirà di raggiungere sempre migliori traguardi per il benessere del personale, vero moltiplicatore di efficienza.

Da ultimo, mi sia consentito rivolgere uno sguardo affettuoso a mia moglie Giusy e a mia figlia Eleonora, per i sacrifici da sempre fatti per sostenermi. Mi piace pensare che con la loro naturale semplicità possano rappresentare idealmente le famiglie di tutti i Carabinieri! 

Desidero ora esprimere brevemente il mio pensiero istituzionale.

Penso ad un’Arma, sintesi della cultura, della storia e del sentire popolare della nostra Patria e, per questo, apprezzata dagli italiani, che vi leggono la capacità di coniugare generosità e coraggio, competenza ed empatia.

Capacità che si proiettano anche fuori dai confini nazionali, così contribuendo alla valorizzazione dell’“italianità” nel mondo.

Un’Arma espressa anzitutto dalle 4.900 Stazioni Carabinieri distribuite in tutta la penisola, i cui Comandanti lavorano, in sinergico legame con i Sindaci e gli altri protagonisti sul territorio, al servizio delle comunità locali anche nelle tante evenienze di protezione civile.

Un’organizzazione militare, peculiare componente dello strumento nazionale di difesa e di sicurezza, sempre più integrata, interoperabile e interforze. Un unicum tra le Forze Armate di Paesi amici e alleati e, per questo, vero valore aggiunto al potenziale delle Forze Amate italiane per le operazioni internazionali di stabilizzazione che, con crescente frequenza, impegnano il nostro Paese. 

Una Forza di polizia a competenza generale pienamente partecipe di un modello di coordinamento, sostenuto da sempre senza riserve poiché in grado di preservare la ricchezza del composito sistema della pubblica sicurezza nazionale, la cui unitarietà di indirizzo è affidata al Ministro dell’Interno e, nelle diverse province, ai Prefetti, che ringrazio per la concreta vicinanza con cui seguono le tante evenienze della nostra quotidianità.

Uno strumento operativo duttile ed efficace, a disposizione dell’Autorità giudiziaria inquirente per affrontare, con metodo e perseveranza, le molteplici minacce criminali: dall’attivismo del terrorismo confessionale e delle matrici eversive, ai traffici illeciti anche internazionali di gruppi organizzati, alle espressioni subdole della corruzione e alle insidie della criminalità di strada.

Un’Arma tecnologicamente avanzata, che congiunga l’imprescindibile centralità dell’uomo con le più moderne applicazioni tecnologiche, necessarie per migliorare i livelli di sicurezza e rendere l’azione amministrativa più snella a favore del cittadino. 

Un’ Istituzione sempre più impegnata nei comparti di specialità per declinare la sicurezza in tutte le sue dimensioni, a tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale, della sicurezza sui luoghi di lavoro e della salute.

Tra questi, voglio ricordare, per la peculiarità che rappresenta, la spiccata professionalità dei Carabinieri forestali, oggi parte integrante dell’Arma, sempre più protagonisti della biosicurezza e, in prospettiva, strumento di ineguagliabile affidabilità, a disposizione dell’Autorità di Governo per iniziative di “diplomazia ambientale”, in un settore per sua natura globale. 

Mi rivolgo ora ai miei Carabinieri, uomini e donne, vera ricchezza della nostra Istituzione.

Oltre 40 anni fa un Maresciallo, a me sconosciuto, Comandante di Stazione del mio piccolo paese, mi prospettò, in modo semplice e disinteressato, la possibilità di entrare nei ranghi dell’Arma, facendomi convocare poi al Comandante della Compagnia, che rafforzò in me questo proposito. 

Vi confesso che quando mi è giunta la notizia della nomina a Comandante Generale il ricordo è immediatamente andato a quel Comandante di Stazione, alla Sua autorevolezza e alle Sue qualità umane.

Indirizzando il mio saluto a Voi Carabinieri, parto proprio da qui, da come immagino il contatto coi cittadini fatto di capacità di ascolto, comprensione, gentilezza e trasparenza, ma anche di fermezza e determinazione. 

In tanti anni di servizio ho ritrovato molte volte questa attitudine in tanti Carabinieri. Per questo, nel mio primo giorno del mandato, ho il desiderio di esprimere pubblicamente la mia sincera ammirazione nei Vostri confronti e, in particolare, ai più giovani perché so che dovranno affrontare sfide insidiose, risparmiate alla mia generazione.

Le imprese che si troverà a fronteggiare l’Arma saranno complesse e inedite, ma assieme rivolgeremo lo sguardo al futuro con serenità, per trasmettere ai cittadini – col nostro servizio esemplare – ottimismo sociale e fiducia nelle istituzioni.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Non ignoro i gravi fatti causati negli ultimi anni dal comportamento scellerato di carabinieri infedeli. Non dobbiamo guardare a queste vicende con indifferenza, ma imparare dagli errori.

 

Dico questo perché anch’io, Carabiniere tra i Carabinieri, ho provato profonda amarezza e dolore. Dobbiamo accettare le critiche, anche quelle più pungenti, che ci devono rendere ancor più determinati nel migliorarci, affinché certi deplorevoli comportamenti siano repressi con rigore e, per quanto possibile, prevenuti.

Dico questo con convinzione e determinazione! L’Arma è e resterà il luogo che custodisce la fiducia degli Italiani: una “casa di vetro” abitata da uno spirito autentico di altruismo e di rigore.

Ne va della credibilità della nostra Istituzione, costruita in due secoli di storia, accompagnando la quotidianità degli Italiani, anche nei periodi più difficili, come quello che stiamo vivendo, connotato dal senso di smarrimento causato dalla pandemia.

Con orgoglio voglio ricordare che dall’inizio dell’emergenza sanitaria l’Arma non ha chiuso una sola Stazione, contando ad oggi, oltre 7.600 contagiati e 20 caduti: un tributo espressione di una corale scelta istituzionale, condivisa dai Carabinieri di ogni grado, tutti consapevoli della necessità di raggiungere ogni cittadino, facendo sì che nessuno si sentisse abbandonato. Anche in queste ore, ovunque, i carabinieri stanno operando, assieme alle altre Forze di Polizia, affinché i vaccini giungano in sicurezza presso le strutture sanitarie. 

Questo è il volto dell’Arma, che ogni cittadino sa e vuole riconoscere, e senza il quale ogni risultato operativo, pur ragguardevole, diventa un’arida narrazione. Il valore operativo dell’Arma, infatti, non si misura in sterili statistiche, ma attraverso la considerazione degli italiani, certamente non quantificabile e frutto della capacità di ciascun Carabiniere di interpretare e soddisfare le richieste di sicurezza più disparate.

Questo è lo spirito autentico dell’Arma! La cifra distintiva della nostra Istituzione, sin dalle sue origini. Ad esse guardiamo, senza demagogia ma con coerenza, perché la storia può ispirarci, può renderci più umili e consapevoli dell’impegno cui siamo chiamati per essere all’altezza delle aspettative degli Italiani!

Per tutto questo, oggi più di ieri, serve unità e coesione.

Al riguardo, voglio fare una riflessione sull’azione di comando ai vari livelli.

Autorità deriva dal latino “augère”, che significa accrescere. Chi ne è investito ha il dovere di accrescere sé stesso e le persone che dipendono dalle sue decisioni. 

Chiunque eserciti una funzione di comando deve sentire l’imperativa necessità di porsi in ascolto dei propri collaboratori, in un incessante dialogo per sostenerne l’entusiasmo, ma anche per controllarne la condotta, rimuovendo gli errori e ripristinando, nei singoli militari e nella collettività dei Reparti, quel gratificante senso di appagamento che deriva dalla coscienza di aver compiuto il proprio dovere.

Questa è la forza dell’autorevolezza che nutre le Istituzioni, scevra da ogni vuoto autoritarismo.

Questo è il mio proposito! Io sarò al vostro fianco e sarà mia cura coinvolgervi. Per arricchire ogni scelta strategica con i vostri contributi che, so già, saranno propositivi e disinteressati. Per offrirvi la mia esperienza, la mia attenzione, il mio sostegno nel percorso comune.

Con questi sentimenti, nella solennità imposta dalla Bandiera qui schierata e nel ricordo esemplare dei nostri Caduti, consapevole del dovere di preservare l’Arma quale prezioso patrimonio degli italiani, inizio questa sfida con il sostegno delle Autorità di Governo, della mia coscienza e – ne sono certo – dei miei Carabinieri.

Viva l’Arma dei Carabinieri!

Viva l’Italia!

 

NOTA INFORMATIVA 

Il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi è nato a Cattolica (RN) il 14 novembre 1959. È coniugato con la Signora Giusy e ha una figlia, Eleonora.

Ha intrapreso la carriera militare nel 1978 con la frequenza del 160° Corso dell’Accademia Militare di Modena, completando gli studi militari presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel biennio 1980-1982.

Ha frequentato il 117° Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra dell’Esercito e, a seguire, il 1° Corso ISSMI (Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze) nell’A.A. 1994/1995, poi la 64ª sessione ordinaria IASD (Istituto Alti Studi per la Difesa) presso il Centro Alti Studi della Difesa nell’A.A. 2012/2013, conseguendo, con il massimo giudizio, i relativi titoli: “Scuola di Guerra”, “ISSMI” e “IASD”.

Ha conseguito la laurea in “Scienze Politiche” presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1987 e quella in “Giurisprudenza” presso il medesimo Ateneo nel 1991. Nel 2004 si è laureato in “Scienze Internazionali e Diplomatiche” presso l’Università degli Studi di Trieste. Nello stesso anno ha conseguito il Master di 2° livello in “Scienze strategiche” presso l’Università degli Studi di Torino e nel 2013 quello di “Strategia globale e sicurezza” presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

È stato direttore della rivista “Il Carabiniere”; è iscritto all’Albo dell’ordine dei Giornalisti del Lazio dall’ottobre del 2018.

Ha retto incarichi di comando per oltre 18 anni e, in particolare, quello di Comandante della Compagnia di Roma Centro (1984-1992) e dei Comandi provinciali di Savona (2001-2003) e Palermo (2007-2012), periodo, quest’ultimo, durante il quale ha contribuito a consolidare il ruolo delle Istituzioni pubbliche nella società locale e ha dato un rilevante apporto nella lotta contro la criminalità organizzata mafiosa, sia associativa sia economico-finanziaria. Tra altre investigazioni di maggior rilievo, nel 2008 ha coordinato l’operazione “Perseo” che ha condotto in carcere, per ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, oltre 100 affiliati a “Cosa nostra”, interrompendo il progetto criminale di ricostituire la “cupola mafiosa” siciliana; ha altresì coordinato investigazioni che hanno consentito il sequestro giudiziario, ai sensi della legislazione antimafia, di beni per un valore complessivo superiore ai 500 milioni di euro.

Dal gennaio 2016 al settembre 2018, è stato Comandante della Legione Carabinieri “Lombardia”.

Negli oltre 10 anni di servizio presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, dove ha ricoperto, tra gli altri, gli incarichi di Capo Ufficio Bilancio e Capo Ufficio Armamento e Equipaggiamenti Speciali, ha esercitato funzioni dirigenziali nel tempo sempre più elevate, sino a divenire quale Capo del VI Reparto (“Pianificazione Programmazione Bilancio e Controllo”), responsabile della manovra finanziaria dell’intero bilancio istituzionale e del successivo controllo strategico e, in qualità di Capo del IV Reparto ed Ispettore Logistico (“Sostegno Logistico delle Forze”), responsabile dell’organizzazione logistica, in Italia e all’estero, e dell’impiego delle risorse economiche assegnate per il funzionamento e ammodernamento dell’Arma. In tali vesti, ha fatto parte del “team dirigenziale” (D.M. 29/1/2014) incaricato di individuare la strategia per la realizzazione della “spending review” nelle Forze armate e della relativa “task force” (D.M. 280/8/2014), e ha preso parte agli analoghi lavori presso il Ministero dell’Interno finalizzati alla “spending review” delle Forze di Polizia.

Dal 2004 al 2006 è stato responsabile per il Ministro dell’Interno di progetti tecnologici del Programma Operativo Nazionale, finanziati per un valore di 40 milioni di euro dell’Unione Europea.

Ha anche assolto vari incarichi all’estero tra cui quello di Capo di Stato Maggiore presso la “Multinational Specialized Unit” (MSU) in Bosnia & Erzegovina (1998-1999) e Capo team dell’“advanced party” MSU in Kosovo.

Ha ricoperto, dal 6 settembre 2018 al 15 gennaio 2021, l’alta funzione di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

È insignito dell’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

Crede fortemente nella tutela ambientale e nelle innovazioni dell’Amministrazione pubblica e, nel senso, ritiene che l’assunto di ogni buon dirigente sia l’art. 98 della Costituzione che recita «I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione».

Dal 16 gennaio 2021, il Generale di Corpo d’Armata Teo LUZI è Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

© COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI-

 

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