Territorio nazionale – I Carabinieri del NAS sequestrano circa 3 tonnellate di alimenti etnici.

03 Maggio 2013 – ore 18,30 : FONTE – Arma dei Carabinieri Comando Carabinieri per la Tutela della Salute –

La verifica della salubrità degli alimenti “etnici” è uno dei settori oggetto di controllo da parte dei Carabinieri del NAS.
Nell’ambito dei servizi svolti, il NAS di Torino ha ispezionato un ristorante “giapponese”, gestito da cittadini cinesi, accertando gravi irregolarità commerciali ed igienico-sanitarie. I militari hanno rinvenuto, all’interno di 8 freezer, un ingente quantitativo di alimenti illecitamente congelati senza l’utilizzo di un abbattitore termico.
I prodotti, proposti alla clientela come “freschi”, presentavano estese “bruciature da freddo” e formazioni di ghiaccio ed, in massima parte, erano avvolti in buste di cellophane non idonee alla conservazione degli alimenti. Inoltre, venivano accertate gravi carenze igienico-sanitarie sia nel deposito (sporcizia, polvere e ragnatele) sia nella cucina dove, oltre ai residui di precedenti lavorazioni, sudiciume ed unto, si constatava la presenza di cartoni utilizzati sul pavimento per assorbire il grasso diffuso.
I militari del NAS hanno sequestrato oltre 1 tonnellata e mezza tra prodotti ittici (gamberi, pesce spada, polpo, rombo, etc.) ed alimenti vari (pasta ripiena, carne rossa e di pollame, etc.) per un valore di circa 12.000 euro, elevato sanzioni amministrative e denunciato il titolare del ristorante per tentata frode in commercio e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Nello stesso settore, il NAS di Parma ha accertato che una macelleria etnica della città, gestita da un cittadino marocchino, oltre a versare in precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali (rotture delle piastrelle e della pavimentazione nonché presenza, anche sulle attrezzature, di sporcizia, sangue e grasso) vendeva abusivamente prodotti ortofrutticoli.
Inoltre, i Carabinieri del Nucleo parmense hanno sequestrato 450 kg di carne e 650 kg di olive (per un valore di circa 10.000 euro), stoccati all’interno del magazzino e privi della necessaria documentazione ai fini della rintracciabilità, nonché elevato sanzioni amministrative e richiesto l’intervento dell’Azienda USL, che ha disposto l’immediata chiusura dell’esercizio commerciale.

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