IV novembre

4 novembre 2018: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Cento anni fa si concludeva il Risorgimento, la secolare nemica d’Italia, l’Austria, finalmente perdeva le penne della sua aquila bicipite:

Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Con la Prima Guerra Mondiale, non una guerra di difesa ma una aggressione a chi si era sempre opposto alla costruzione nazionale italiana, è l’intera popolazione italiana, divisa tra mille borghi, infiniti dialetti, usi e costumi, culture diverse a fondersi e a diventare Popolo, un Popolo unito nella lotta titanica contro il suo nemico di sempre.

Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.

Da quel momento, da quel glorioso IV novembre l’Italia riprese le sue frontiere naturali, le Alpi, le provincie adriatiche, l’Istria profondamente italiana che poi perdemmo ma di cui nessuno potrà mai cancellare l’italianità.

Voglio ricordare oggi i sacrifici, gli sforzi immensi, i dolori di quei ragazzi di cento anni fa. qualcuno l’ho conosciuto, conservavano ancora il loro elmetto Adrian, un lamierino sottile con una cresta che sapeva d’antico, più utile a riparare dalla pioggia che dalle pallottole o dalle schegge degli shrapnel. Li ricordo piccoli di statura, quasi tutti magri e con gli occhi spersi tra i ricordi di quelle pietraie del Carso, del fango intriso d’acqua e orina delle trincee, la testa sempre bassa per non dare un facile bersaglio ai cecchini ma la schiena dritta di chi alla fine ha vinto, di chi ce l’ha fatta.

Onoro in loro l’Italia, la forza immensa del nostro Popolo, una forza quieta, timida, una forza che viene alla luce nelle difficoltà. L’abbiamo vista sul Piave, l’abbiamo vista a Custoza, l’abbiamo vista a El Alamein, sull’Amba Alagi, a Gondar, sul ponte di Perati, a Giarabub e in mille altri luoghi dove la Patria ha chiamato il Popolo italiano a versare il sangue.

Questa forza ci deve ricordare che siamo diversi da quello che vorrebbero farci sembrare. Non siamo e non saremo mai quel popolo di cialtroni infingardi e vigliacchi che certi film frutto di una ideologia anti italiana vorrebbero farci sembrare essere. Ci deve ricordare che siamo diversi dai politici corrotti, dai venduti, dagli speculatori. Loro sono minoranza, noi, gli altri, siamo il vero Popolo italiano. Siamo quelli che hanno resistito nelle trincee, siamo quelli che sono partiti da Quarto per unire il Meridione al Settentrione, siamo quelli che hanno messo in ginocchio la marina inglese nel Mediterraneo cavalcando dei siluri, che hanno ricostruito l’Italia dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale fino a farci ridiventare una potenza economica mondiale.

Per tutto questo ringraziamo ancora i, piccoli di statura ma giganti nella abnegazione e coraggio, Fanti, Alpini, Marinai, Aviatori di cento anni fa. Abbiamo il coraggio e l’orgoglio di ricordarli gridando ancora, insieme a loro: “Viva l’Italia”.

Andrea Marrone

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Commenti

1 commento

  1. Tornassimo indietro nel tempo, fareste quella guerra? Quante furono le Vite “interrotte” in quella vicenda. Potessimo chiedere a Loro se la rifarebbero…ì

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