TUTTI I NUMERI DELL’ULTIMO ANNO E MEZZO DI ATTIVITÀ DELLA GDF, CHE OGGI FESTEGGIA 244 ANNI

20 Giugno 2018: FONTE – COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA –

 

CONFISCATO UN MILIARDO E 300 MILIONI DI EURO A 1.000 GRANDI EVASORI FISCALI: SCHIVAVANO IL FISCO CON FATTURE FALSE E SOLDI ALL’ESTERO.

CACCIA ANCHE A CORROTTI E CORRUTTORI: 644 IN MANETTE. APPALTI “TRUCCATI” PER 3 MILIARDI DI EURO.

TRAFFICI: ARRESTATI IN 751 TRA NARCOTRAFFICANTI E SCAFISTI CHE SFRUTTAVANO IL BUSINESS DELLA MIGRAZIONE.

2 MILIARDI DI CONFISCHE ALLE “MAFIE”.

3 MILIARDI DI EURO INTERCETTATI DALLE FIAMME GIALLE COME RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO DI EVASORI, CORROTTI E MAFIOSI.

TUTTI I NUMERI DELL’ULTIMO ANNO E MEZZO DI ATTIVITÀ DELLA GUARDIA DI FINANZA, CHE OGGI FESTEGGIA I 244 ANNI DI VITA.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

LA DISFATTA DEI 1000 GRANDI EVASORI FISCALI

Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese – sempre da tutelare – e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino. Parliamo invece dei grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi; importi tutt’altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 2 miliardi e 300 milioni di euro (in media, più di 2 milioni ciascuno). E non ci si riferisce a numeri ancora da accertare o a importi da recuperare a tassazione o incassare da parte del fisco, ma (per oltre la metà, pari a 1,3 miliardi di euro) a valori e beni dapprima “congelati” e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato.

Ci si è arrivati seguendo uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione – non sempre agevoli da riscontrare – ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato.

Grandi evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità (vgs. punto 1 allegata scheda). Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese. Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni – a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale – o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.

Nella “categoria” dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 3.188 i casi di società cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni (vgs. punto 2 allegata scheda). Vi sono poi coloro che, più intraprendenti, si spingono oltreconfine trasferendo all’estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano nel nostro Paese i redditi su cui hanno l’obbligo di pagare imposte nazionali.

Nel settore della fiscalità internazionale i casi di evasione scoperti nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 sono stati 2.120 (vgs. punto 3 allegata scheda).

 

COMBATTERE LE INSIDIOSE FRODI FISCALI ANCHE INTERNAZIONALI

 

Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 128.000 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

Sfiorano i 23.000 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 67% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. 17.000 i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette.

I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro.

 

L’ECONOMIA “INVISIBILE”, LE ACCISE, I GIOCHI E LE SCOMMESSE CLANDESTINE

 

Sono 12.824 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 5,8 miliardi di IVA. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 6.361 datori di lavoro per aver impiegato 30.819 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore delle accise, i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 225.000 tonnellate (vgs. punto 4 allegata scheda).

Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 6.000 controlli e concluse 352 indagini di polizia giudiziaria (vgs. punto 5 allegata scheda).

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA AL BANDO CORRUZIONE E SPRECHI

Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse, è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, oltre 6.000 persone, il 10% delle quali è finito in manette (644). Anche i sequestri eseguiti per 800 milioni di euro in tutto il comparto della tutela della spesa pubblica danno il senso dell’efficacia delle misure intraprese se si pensa che 600 milioni sono i sequestri nel solo settore degli appalti e del contrasto alla corruzione. Sequestri che consentono, almeno in parte, di ristorare lo Stato dai fenomeni di malaffare e di cattiva amministrazione scoperti dalla Guardia di Finanza.

Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 2,9 miliardi di euro su un totale di gare sottoposte a controllo pari a 7,3 miliardi di euro: il che si traduce nel 40% di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine (vgs. punto 6 allegata scheda).

Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nell’ultimo anno e mezzo le Fiamme Gialle ne hanno individuate 8.400, responsabili di un danno erariale da 5 miliardi di euro (vgs. punto 7 allegata scheda).

 

LE FRODI AL BILANCIO NAZIONALE E COMUNITARIO, DEL “TICKET SANITARIO” E DELLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE

Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 1,5 miliardi di euro, mentre si attestano a 175 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 12.741 (vgs. 8 punto allegata scheda), con l’esecuzione di oltre 40.000 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica.

Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 90% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, almeno 9 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.

Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio, ecc.; insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali.

I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza – polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale – mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” – questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento – possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 39% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.

 

LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA CONTRASTO PATRIMONIALE ALLE MAFIE, LOTTA AL RICICLAGGIO E AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla confisca (e ristabilito il possesso da parte dello Stato) di beni e valori per 2 miliardi di euro. Ulteriori 3 miliardi sono stati, inoltre, sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso ammontano a 4,6 miliardi di euro (vgs. punto 9 allegata scheda).

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.

Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Il valore del riciclaggio accertato dalla Guardia di Finanza nell’ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ai 3 miliardi di euro. Un fiume di soldi intercettato grazie alle circa 1.300 indagini di polizia giudiziaria avviate, da cui sono “scattate” denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 2.508 persone (di queste 284 agli arresti) (vgs. punto 10 allegata scheda).

I sequestri effettuati su ordine della Magistratura ammontano a 769 milioni di euro. La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le analisi del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle segnalazioni di operazioni sospette. Delle oltre 131.600 S.O.S. esaminate, 38.600 sono state sottoposte a indagini più approfondite. Di queste, 756 sono risultate attinenti al finanziamento del terrorismo internazionale (vgs. punto 11 allegata scheda).

Il controllo dei movimenti di soldi presso i confini terrestri e navali, compresi porti e aeroporti e sedi doganali, ha portato alla scoperta di 14 milioni di euro illecitamente trasportati al seguito dalle persone che entravano in Italia o ne uscivano. Accertate 8.500 violazioni (vgs. punto 12 allegata scheda).

Scoperti infine reati fallimentari con il sequestro di beni per 725 milioni di euro su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 6 miliardi di euro (vgs. punto 13 allegata scheda).

IL MERCATO DEL “FALSO”

Anche la contraffazione fa male al Paese perchéè danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Rientrano negli oltre 264 milioni di articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri e i prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. Praticamente è come se ogni italiano avesse fatto esperienza – dal 1° gennaio 2017 a oggi – di prodotti con marchio falso per ben 4 volte. In questo settore, i Reparti operativi del Corpo hanno eseguito oltre 15.600 interventi, svolgendo più di 4.500 deleghe dell’Autorità giudiziaria.

Di pari passo, le Fiamme Gialle hanno oscurato o sequestrato 521 siti internet, utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.

OCCHIO ALLE BANCONOTE

La contraffazione non risparmia alcun settore: ne sono testimonianza le banconote, le monete, i titoli, i certificati e i valori bollati falsi sequestrati dal Corpo dal 1° gennaio 2017, per un valore complessivo di 12 milioni di euro. Denunciate 366 persone, 65 delle quali agli arresti (vgs. punto 14 allegata scheda).

CACCIA AI TRAFFICI ILLECITI VIA TERRA, MARE E CIELO

Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. Significativo il fatto che il 50% delle oltre 100 tonnellate di stupefacenti, sequestrate dal 2017 a oggi, sia stato intercettato grazie a grandi operazioni aeronavali condotte dalla GdF quale Polizia Economico-Finanziaria e del Mare (vgs. punto 15 allegata scheda).

E sempre in termini di tonnellate deve ragionarsi quando si fa riferimento ai risultati ottenuti dal Corpo nel settore del contrasto al contrabbando di sigarette: 370 sono state, infatti, le tonnellate di tabacco sequestrato nel corso di oltre 7.600 interventi (vgs. punto 16 allegata scheda).

In mare caccia aperta ai narcotrafficanti quindi, ma anche agli scafisti e a tutti coloro che sfruttano il fenomeno della migrazione. 751 gli arresti e 382 i mezzi sequestrati dalla Guardia di Finanza nelle nostre acque.

SOSTEGNO ALLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

In termini di diretto intervento a favore dei cittadini, soprattutto di quelli che si trovano in difficoltà, ha operato nell’ultimo anno e mezzo il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, meglio noto come S.A.G.F., che ha eseguito 2.624 interventi in montagna, prestando aiuto a 2.873 persone.

CAMPAGNA ESTIVA

Per l’intero periodo estivo i Reparti Aeronavali del Corpo continueranno a garantire una costante presenza sul mare e nello spazio aereo sovrastante a favore dei villeggianti e delle imprese che operano lungo le coste italiane.

Un piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico-finanziario nazionale è già in campo da parte della Guardia di Finanza per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela degli operatori nei settori economici che, proprio nel periodo estivo, vedono incrementare il proprio fatturato nonché per garantire una costante presenza del Corpo sul mare e nello spazio aereo sovrastante.

Quest’estate saranno anche potenziate le attività della Guardia di Finanza connesse all’esercizio delle funzioni di controllo doganale in materia di commercio della fauna e della flora tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.) per contrastare i traffici illeciti di specie animali e vegetali in pericolo di estinzione.

Il controllo economico del territorio, infine, contribuirà al presidio di strade, aree urbane, porti, aeroporti, frontiere marittime e terrestri per la ricerca di fenomeni di sommerso d’azienda e di lavoro nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti. 

ALLEGATO

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

PUNTO 1

  1. L’operazione “Rekord”, condotta dal Nucleo polizia economico-finanziaria di Como, ha disarticolato un’associazione di matrice criminale ritenuta responsabile di gravi reati tributari nella commercializzazione di prodotti elettronici e informatici. Il Reparto ha eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare e un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 85 milioni di euro.

 

Le investigazioni hanno consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione transnazionale composta da 35 persone e di ricostruire il reale volume d’affari delle transazioni avvenute, nel periodo dal 2014 al 2016, mediante l’accertamento di un “giro” di fatture false pari a circa 300 milioni di euro di imponibile e 60 milioni di euro di IVA;

  1. Il Gruppo di Aversa, nell’ambito dell’operazione “Restore”, ha eseguito 34 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di due distinti sodalizi criminali operanti nella commercializzazione di materiali edili e ritenuti responsabili della sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzata all’evasione fiscale, al riciclaggio, all’autoriciclaggio e al reimpiego dei relativi proventi illeciti.

 

PUNTO 2

La Guardia di Finanza di Brescia, a conclusione di una complessa indagine di polizia giudiziaria nel settore dell’edilizia, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare di applicazione delle misure restrittive della libertà personale nei confronti di 25 persone responsabili di aver frodato l’Erario utilizzando circa 1,4 miliardi di euro di fatture false.

Le investigazioni hanno permesso di dimostrare una serie di reiterate condotte fraudolente poste in essere nel tempo da uno studio di consulenza tributaria e del lavoro, i cui professionisti hanno fornito ai propri clienti una vera e propria “assistenza frodatoria” fiscale e previdenziale, falsificando le contabilità societarie con fatture relative ad operazioni inesistenti – realizzate utilizzando i loghi di ignare imprese del settore – al fine di creare fittizi crediti IVA da poter poi utilizzare per compensare reali debiti d’imposta. Sequestrati, nel corso dell’operazione di servizio, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, beni mobili, immobili, risorse finanziarie e valori di ogni genere per oltre 180 milioni di euro.

PUNTO 3

Nel settore dell’economia digitale, il Nucleo polizia economico-finanziaria di Milano ha:

  1. in un primo caso, ipotizzato l’esistenza in Italia di una stabile organizzazione “occulta” di un’entità non residente, dotata di autonomia decisionale, con particolare riferimento alla definizione degli accordi contrattuali con i clienti. All’esito dell’attività di servizio sono:

1) stati attribuiti alla stabile organizzazione occulta ricavi netti relativi, in particolare, alla attività di rivendita per oltre 85 milioni di euro, con una corrispondente imposta evasa pari a circa 23,5 milioni di euro;

2) state determinate ritenute non operate e non versate dalla stabile organizzazione occulta sulle royalties corrisposte alla casa madre estera per 35,5 milioni di euro, nonché un’imposta evasa in materia di imposte dirette pari a circa 23,5 milioni di euro;

  1. in un secondo caso, scoperto, grazie all’acquisizione di copioso materiale digitale oltre che cartaceo, una serie di anomalie relative alla reale natura dell’attività svolta in Italia da parte dei dipendenti di una società appartenente ad una multinazionale leader mondiale dei social network, tali da far ipotizzare l’esistenza in Italia di una stabile organizzazione personale di due distinte entità estere formalmente allocate in Irlanda e Stati Uniti d’America. L’attività ispettiva e investigativa si è conclusa con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di proposte di recupero a tassazione, ai fini delle imposte dirette, di ricavi netti pari a circa 21 milioni di euro, oltre a 54 milioni di ritenute non effettuate e non versate.

 

PUNTO 4

L’operazione “Ocris” condotta dal Nucleo polizia economico-finanziaria di Crotone ha permesso di individuare un sodalizio criminale transnazionale, con sede nella provincia di Crotone e ramificazioni operative in Italia e all’estero, dedito all’illecita commercializzazione di prodotti petroliferi introdotti nel territorio nazionale in evasione di imposta. Dai riscontri investigativi effettuati anche tramite il ricorso a indagini di natura tecnica, è emerso che i sodali dell’associazione per delinquere, mediante l’utilizzo di documentazione fittizia attestante falsamente il trasporto “estero su estero”, vendevano solo “cartolarmente” ingenti quantitativi di prodotti petroliferi, provenienti dalla Polonia e dichiarati quale olio lubrificante, a società stabilite nella Repubblica Ceca, senza gravami fiscali e con un prezzo vantaggioso per l’acquirente.

In realtà il citato prodotto veniva introdotto in Italia mediante autoarticolati telonati di proprietà di vettori esteri e destinato ad essere impiegato illecitamente, in completa evasione dell’accisa e dell’I.V.A., quale gasolio per autotrazione da parte di compiacenti ditte di autotrasporto coinvolte nella frode. Nell’occasione sono state eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare, nonché segnalati complessivamente all’Autorità Giudiziaria 21 soggetti responsabili, nonché accertata l’introduzione in Italia di prodotto energetico (cd. “consumato in frode”) per un quantitativo di oltre 1 milione e trecentomila litri e quantificato un danno complessivo per l’Erario di oltre 1,2 milioni di euro, derivante dal mancato versamento dell’accisa dovuta, per oltre 830 mila euro, e dell’I.V.A., per oltre 420 mila euro.

PUNTO 5

  1. Il Nucleo polizia economico-finanziaria di Bergamo ha scoperto l’esistenza di una stabile organizzazione occulta di un bookmaker estero che ha effettuato abusivamente, in Italia, la raccolta fisica di scommesse tramite 3.096 punti di raccolta/centri di trasmissione dati. Sottratta a tassazione una base imponibile ai fini dell’imposta unica sulle scommesse pari a oltre 948 milioni di euro;
  2. la Compagnia di Crotone ha accertato che una cosca di ‘ndrangheta aveva acquisito una “posizione dominante” nella raccolta delle scommesse a distanza e su rete fissa, nonché nel noleggio degli apparecchi per il gioco on line, nella città di Crotone e nel suo hinterland. L’attività ha portato all’esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 10 soggetti, a sequestri di beni per un valore complessivo di 13 milioni di euro e alla richiesta alle Autorità maltesi di sottoporre a sequestro una società di gaming.

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE

DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

PUNTO 6

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha ricostruito condotte delittuose relative a 18 procedure di affidamento di lavori gestite da molteplici Enti pubblici locali destinatari di finanziamenti nazionali e comunitari.

A conclusione delle indagini, che hanno disvelato una complessa rete di scambio di favori (tra rappresentanti politici, amministratori pubblici e imprenditori), sono state eseguite ordinanze cautelari in carcere o agli arresti domiciliari nei confronti di 69 soggetti e accertate procedure contrattuali irregolari del valore di circa 25 milioni di euro.

PUNTO 7

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Aosta, su delega della locale Procura regionale della Corte dei conti, in ordine ad un’operazione straordinaria di finanziamento della locale casa da gioco da parte della Regione Valle D’Aosta ha individuato artifici contabili volti a mascherare i risultati negativi di gestione, che hanno causato alla Regione Valle d’Aosta un danno erariale di circa 140 milioni di euro, con riferimento al quale l’Autorità giudiziaria competente ha emesso apposito decreto di sequestro conservativo fino a concorrenza del danno cagionato, in esito al quale si è proceduto al sequestro di fabbricati, terreni e conti correnti.

PUNTO 8

Di particolare rilievo, in tale ambito, l’operazione di servizio condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, relativa a un’ingente frode in materia di contributi erogati dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (GSE). Le indagini svolte hanno fatto luce su un insieme di società, riconducibili ad un medesimo sodalizio criminale che, sulla scorta di documentazione attestante l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico in realtà mai realizzati, erano riuscite ad ottenere indebitamente l’accesso alle predette agevolazioni.

Le attività si sono concluse con l’accertamento di una frode pari a circa 706 milioni di euro, la denuncia di 26 soggetti (di cui 24 attinti da ordinanza di custodia cautelare in carcere) per l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, nonché con il sequestro di danaro, beni mobili e immobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro.

LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

PUNTO 9

  1. L’operazione “Ciro il Grande” condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli ha portato alla confisca di beni, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 320 milioni di euro nei confronti di due esponenti di spicco del gruppo camorristico “Contini”;
  2. l’operazione denominata “Omphalos” portata a termine dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna ha invece consentito di applicare un’ordinanza cautelare nei confronti di 16 soggetti appartenenti a un gruppo criminale collegato a diversi clan camorristici campani, attivo in Emilia Romagna e in diverse regioni italiane e al contestuale sequestro di beni, società e rapporti bancari, per un valore di circa 700 milioni di euro.

 

PUNTO 10

Il Nucleo polizia economico-finanziaria di Milano ha condotto un’indagine nei confronti di un sodalizio criminale di carattere transnazionale che, operativo in Italia e all’estero, era dedito al trasferimento, mediante il sistema hawala, di ingenti flussi di denaro di origine illecita derivante dal traffico di sostanze stupefacenti, armi e dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, quantificati in almeno 10 milioni di euro.

In particolare, le investigazioni hanno consentito di dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 soggetti, indagati per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e all’abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento aggravata dalla transnazionalità, nonché al sequestro di denaro contante per un valore di oltre 1 milione di euro.

PUNTO 11

L’operazione “Foreign Fighters” del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e del Nucleo polizia economico-finanziaria di Brescia ha portato all’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, di origine siriana, facenti parte di un’associazione per delinquere, a carattere transnazionale, dedita ai reati di riciclaggio, autoriciclaggio e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Le indagini hanno fatto emergere condotte criminali nel campo del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per profitto e del trasferimento di denaro attraverso il canale “Hawala”, con il riscontro di ipotesi di finanziamento al terrorismo e riciclaggio di denaro.

PUNTO 12

La Compagnia di Tessera presso lo scalo aeroportuale “Marco Polo” ha rinvenuto e sequestrato denaro contante per un ammontare di oltre 250 mila euro. I soldi erano nascosti all’interno di una cassa acustica, facente parte del bagaglio da stiva di un passeggero di nazionalità nigeriana, tratto in arresto in relazione ai reati di riciclaggio e autoriciclaggio.

PUNTO 13

Il Gruppo di Monza ha accertato il sistematico ricorso, da parte di alcune società, in fase di decozione, a fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di circa 95 milioni di euro, nonché operazioni di distrazione patrimoniale per un valore di circa 234 milioni di euro. All’esito delle investigazioni è stata data esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 30 persone, indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione, nonché disposto il sequestro preventivo di immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 85 milioni di euro.

PUNTO 14

L’operazione condotta dal Nucleo polizia economico-finanziaria di Napoli unitamente al Nucleo Speciale Polizia Valutaria, ha riguardato l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari coercitive nei confronti di 19 persone appartenenti a due associazioni per delinquere finalizzate alla produzione e distribuzione di banconote false. Gli accertamenti condotti hanno permesso di risalire, in particolare, a due soggetti i quali oltre a essere acquirenti e distributori all’ “ingrosso” di banconote false prodotte dalla prima associazione, hanno successivamente realizzato “in proprio” una stamperia clandestina, posta sotto sequestro, dedita alla produzione di valuta nel taglio da 20 euro della “nuova” serie Europa.

PUNTO 15

  1. In un’operazione di servizio condotta il 2 giugno scorso nel Canale di Sicilia/Mar Ionio Meridionale, i mezzi aeronavali del Corpo, durante un’attività di monitoraggio dei traffici illeciti, hanno acquisito informazioni in merito al possibile impiego della motonave “QUEST”, battente bandiera dei Paesi Bassi, per il trasporto di sostanze stupefacenti. La complessa operazione di polizia ha consentito il sequestro di oltre 10 tonnellate di hashish e l’arresto dei 9 componenti dell’equipaggio;
  2. l’operazione “Stammer” condotta dal Nucleo polizia economico-finanziaria di Catanzaro ha consentito di applicare 54 fermi di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti, appartenenti ad una organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale con propaggini in Colombia, operando contestualmente il sequestro di oltre 80 kg. di cocaina e 2 kg. di eroina, nonché di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore di circa 8 milioni di euro.

 

PUNTO 16

  1. Il Nucleo polizia economico finanziaria di Palermo, nel corso di un’indagine (operazione “Scorpion Fish 2”) coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo siciliano, ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 13 persone di nazionalità tunisina, italiana e marocchina, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, aggravati dalla transnazionalità. Le investigazioni hanno consentito di individuare un’associazione criminale operante tra Marsala, Mazara del Vallo (TP) e Palermo, dedita all’organizzazione di viaggi di migranti a bordo di gommoni provenienti dalla Tunisia e diretti verso le coste siciliane. Tali “viaggi” erano occasione utile, altresì, per il trasporto in Sicilia di sigarette di contrabbando. Nel corso dell’indagine è stato possibile ricostruire analiticamente l’organizzazione e l’esecuzione di 3 traversate, anche grazie alla stretta cooperazione tra gli investigatori e il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, mediante il dispiegamento di un dispositivo composto da mezzi navali ed aerei;
  2. il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta, nell’ambito dell’operazione “Flyable, ha dato esecuzione a 14 misure cautelari personali nei confronti dei componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri provenienti da Paesi dell’Europa orientale (Polonia, Moldavia e Ucraina) con base operativa in provincia di Napoli, nonché al sequestro di beni immobili, autoarticolati e furgoni utilizzati per il trasporto delle sigarette. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari ha costituito l’epilogo di un’articolata attività di indagine – svolta dietro coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea – che ha consentito, nel periodo 2016-2018, il sequestro di oltre 35 tonnellate di sigarette di contrabbando e l’arresto in flagranza di reato di 36 persone 

TESTO DI PROPRIETA’ – COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA –

 

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