IL “TUSCANIA” IMPEGNATO IN ATTIVITA’ SFAUC/CQB

22 Dicembre 2017: FONTE -Raffaele Fusilli/Stella d’Italia News

Premessa

L’intensificarsi della minaccia terroristica a livello globale verificatasi negli ultimi anni, unitamente alle esigenze di carattere nazionale hanno portato il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “TUSCANIA” ad incrementare ed affinare le proprie capacità nell’ambito del “Close Quarter Battle” (CQB)/ “Special Force Advanced Urban Combat” (SFAUC), sia in un’ottica di impiego a supporto dell’Arma Territoriale, sia nell’ambito del supporto tattico al Gruppo d’Intervento Speciale (GIS).
Al fine di ottemperare nel miglior modo al dette esigenze, nell’ambito della programmazione del 1° Reggimento vengono inseriti periodicamente i moduli addestrativi riguardanti attività CQB/SFAUC.

Dinamica

Il pacchetto addestrativo monotematico di CQB svoltosi nel periodo 27.11- 15.12.2017 ha avuto il suo apice in un’esercitazione complessa volta tanto al mantenimento delle capacità operative quanto alla messa in atto degli aggiornamenti acquisiti nel corso degli addestramenti teorico-pratici svolti nelle settimane precedenti.
Il supposto operativo prevedeva l’ impiego di un distaccamento del “TUSCANIA” a supporto del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) di Livorno in un’operazione di polizia diretta alla cattura di due narcotrafficanti colombiani destinatari di un ordine di arresto della Procura così come il pericoloso latitante, capo di una cosca mafiosa, loro cliente.
Ulteriore task della missione lo smantellamento del sito di stoccaggio di cocaina, collocato in un casale agricolo nei dintorni della città, nel quale i soggetti di interesse operativo si trovavano al momento delle trattative.
La Task Organization del “TUSCANIA” prevedeva un nucleo Tiratori Scelti Ricognitori (TSR), un nucleo acquisitori Obj, un nucleo comando e controllo (operante su carro comando), un nucleo di intervento.
Sulla base di informazioni relative ad Area Operativa e Targets fornite dal ROS, definita una time-line eventi, iniziava il processo di pianificazione con la definizione di un piano di emergenza e l’assegnazione del “task” al nucleo TSR che effettuava l’inserzione a bordo di mezzi ruotati; aveva quindi luogo l’inserzione occulta del nucleo acquisizione Obj su veicoli con targa civile.
Sulla base del costante flusso informativo tra carro comando, nucleo TSR e nucleo acquisizione Obj nonché delle immagini fornite da droni (di tipo commerciale in attesa del modello specifico in via di acquisizione) veniva aggiornata la pianificazione del team di intervento con l’emanazione di un piano deliberato.
Il concetto d’azione prevedeva l’intervento simultaneo di due moduli operativi:

  • il primo, con inserzione di un team sul lato sud-ovest dell’obj mediante fast rope da elicottero;
  • il secondo, con inserzione di due team mediante veicoli ruotati a circa 500 mt dall’obj ed il loro avvicinamento appiedato ed occulto al lato nord dello stesso.

A seguito di situazioni contingenti ed informazioni giunte dal carro comando veniva anticipato l’orario di intervento rispetto a quello pianificato; in ragione di ciò veniva deciso di attuare il piano di emergenza in luogo di quello deliberato per cui la sequenza di intervento veniva modificata ed adeguata alla situazione contingente.
L’azione simultanea dei due moduli operativi sul target impediva ogni via di fuga ai criminali che, una volta posta in sicurezza l’area, venivano bloccati, ammanettati e condotti all’interno della prima stanza dell’edificio d’interesse in attesa del personale del ROS per le consuete procedure di identificazione; successivamente gli arrestati venivano caricati a bordo di mezzi all’uopo predisposti.
L’area di operazioni veniva quindi sgombrata una volta effettuata opportuna bonifica.

Considerazioni

  • In fase di predisposizione dei materiali/equipaggiamenti speciali, necessari al fine di portare a termine i compiti assegnati ai vari livelli, il personale impiegato nel modulo operativo trasportato su ala rotante provvedeva a posizionare, mediante apposito sistema di fissaggio, un illuminatore notturno tipo cyalume nella parte terminale della corda da discesa a contatto con il terreno, al fine di consentire agli operatori, sia dall’elicottero che durante la fase di discesa, di riuscire a percepire la distanza dal terreno.
  • L’armamento utilizzato nelle varie operazioni di polizia in cui può essere impiegato il “TUSCANIA” in ambito nazionale è il fucile d’assalto Bushmaster XM15E2S in cal. 5.56×45 con canna da 11,5 e/o 14,5 pollici, equipaggiato di sistemi di puntamento optronici mod. Mepromore israeliano, puntatori laser (diurno e IR) integrati, Flash-light.
  • La scelta del sistema d’arma deriva dalla considerazione dell’avvenuto incremento di capacità e pericolosità della criminalità contemporanea, specialmente di matrice terroristica, quanto a tipologia di armi utilizzate e metodologia di comportamento.
  • La necessità di far fronte a diverse situazioni operative con possibili escalation di rischio ha indotto il Reggimento ad approntare i distaccamenti operativi con il miglior assetto d’armamento ed equipaggiamento disponibile, paritetico a quello utilizzato nei vari teatri operativi esteri ad alto rischio ove viene impiegato.
  • Il personale inserito nell’aliquota TSR è stato trasportato via terra mediante mezzo ruotato, con targa civile e autisti all’uopo identificati, al fine di raggiungere il punto di infiltrazione dell’area d’operazione, dal quale lo stesso team ha proceduto con movimento occulto fino agli Observation Points (OP).
  • Le molteplici criticità e le contingenze appositamente indotte e talvolta estremizzate dalla direzione dell’esercitazione nel corso della condotta, costituiscono elemento essenziale dell’addestramento.
  • Tutto ciò è finalizzato a mettere a dura prova le capacità degli operatori, costretti ad adattarsi al continuo mutare ed all’evolversi dello scenario.

Conclusioni

L’addestramento costituisce un ruolo fondamentale per la formazione, il perfezionamento e l’aggiornamento delle capacità di ogni operatore, specialmente in un settore come il CQB/SFAUC nel quale l’ambiente e le contingenze dettano legge, ragion per cui vengono richieste elevate capacità tecniche unite ad una considerevole prontezza ed elasticità di impiego.

IL “TUSCANIA”
Se il destino è contro di noi… peggio per lui!

Organizzazione

Il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, fino al 15 marzo 2002 inquadrato nella Brigata Paracadutisti “Folgore”, dipende oggi dalla 2ª Brigata Mobile dell’Arma ed ha un organico di circa 500 tra Ufficiali, Marescialli, Appuntati e Carabinieri.
E’ articolato in:

  • Ufficio Comando,
    che supporta le funzioni di comando, coordinamento e controllo del Comandante del Reggimento;
  • Reparto Addestrativo,
    che sovrintende selezione e formazione del personale del Reggimento e degli Squadroni Cacciatori;
  • Reparto Supporti,
    che fornisce supporto logistico;
  • Battaglione Carabinieri Paracadutisti,
    ordinato su tre compagnie.

Compiti

Sono essenzialmente 3:

militari (tipici delle truppe paracadutiste):

  • occupazione preventiva e difesa di posizioni;
  • interdizione e controinterdizione d’area (guerriglia e controguerriglia);
  • supporto a contingenti di Forza Armata in operazioni “fuori area”, anche con funzioni di Polizia Militare;

di polizia:

  • supporto all’Arma Territoriale;
  • sicurezza alle sedi diplomatiche in Paesi “a rischio”;
  • scorta di personalita’;

addestrativi,

  • addestramento e formazione di militari dell’Arma destinati a reparti speciali.

Formazione

Gli aspiranti al Reggimento, di tutti i gradi, vengono preventivamente sottoposti ad una selezione psicofisica, finalizzata ad accertare la loro attitudine al particolare impiego, e successivamente ammessi alla frequenza di un corso formativo della durata di circa nove mesi comprendente:

  • corso di paracadutismo;
  • addestramento di pattuglia e di plotone;
  • addestramento all’impiego di armi e materiali speciali.

Superate le prove finali del corso, il carabiniere paracadutista transita nel Battaglione, nell’ambito del quale svolge attivita’ operative, di addestramento di mantenimento e di ulteriore specializzazione nei settori:

Missioni

A partire dal Libano – ITALCON (1982-1984) -, primo a partire ed ultimo a tornare da quello che fu il primo impiego internazionale del dopoguerra, il “Tuscania” ha partecipato a tutte le piu’ importanti missioni “fuori area” in cui sono state impegnate le FF.AA. italiane:

  • Namibia (1989-1990), UNTAG;
  • Kurdistan (1991), AIRONE 1;
  • Turchia (1991), AIRONE 2;
  • Somalia (1992-1994), IBIS;
  • Cambogia (1992), UNTAC;
  • Somalia (1993), UNOSOM;
  • Israele (1994), TIPH 1;
  • Bosnia (1996-2003), IFOR/SFOR;
  • Palestina (1996), TIPH 2;
  • Albania (1997-1999), ALBA;
  • Timor Est (1999-2000), STABILISE;
  • Kosovo (2000-2003), JOINT GUARDIAN;
  • Macedonia (2001-2002), AMBER FOX;
  • Afghanistan (dal 2001), ISAF;
  • Iraq (dal 2003), MSU;
  • Striscia di Gaza (2005-2009), EUBAM RAFAH;
  • Palestina (Gerico, marzo-luglio 2014), MIADIT PALESTINA;
  • Libia (Tripoli, marzo-luglio 2014), MMIL.

Nel corso degli anni, al Reggimento e’ stata anche affidata la sicurezza delle Sedi Diplomatiche nazionali all’estero nelle aree e nei periodi di maggior rischio:

  • Libano,
  • Somalia,
  • Arabia Saudita,
  • Zaire,
  • Peru’,
  • Algeria,
  • Albania,
  • Congo,
  • Serbia,
  • Iraq,
  • Israele,
  • Afghanistan,
  • Pakistan,
  • Libia.

Operazioni nazionali

Molto frequenti sono stati gli impieghi sul territorio nazionale nelle aree che, per caratteristiche morfologiche e sociocriminali, risultano difficilmente controllabili dalle Forze di Polizia territoriali; numerose operazioni antisequestro, anticontrabbando e anticrimine sono state condotte con successo in Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.

4° Nucleo Elicotteri Carabinieri

Equipaggiato da circa nove anni di elicotteri AB-412 di ultima generazione in grado di operare nelle più svariate condizioni ambientali poiché dotati, tra l’altro, di:

  • apparati NVG;
  • faro di illuminazione e ricerca SPECTROLAB SX-16 IFCO, in grado di illuminare a giorno un intero quartiere metropolitano;
  • telecamera ATK-S con sistema Elivideo Wescam per ripresa immagini e contestuale invio alle Centrali Operative dei Comandi Provinciali nonché del Raggruppamento Aeromobili di Pratica di Mare e del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri,

il 4° NEC, nel contesto di operazioni Unis, (antiterrorismo, sequestri di persona, liberazione ostaggi ecc.) può volare H24 su tutto il territorio nazionale operando in totale simbiosi con le esigenze del GIS (Gruppo Intervento Speciale) dell’Arma; l’elinucleo svolge infatti un addestramento specifico in attività, quali il fast rope, per l’appoggio a questo reparto in contesti operativi che vanno da quello urbano a quello navale (anche su unità in navigazione).
Altri Enti cui il 4° Nucleo Elicotteri fornisce supporto sono:

  • Legione Carabinieri “Toscana” (ed i suoi 10 Comandi Provinciali);
  • 1° Rgt CC Par “TUSCANIA”;
  • Centro Subacquei Carabinieri di Genova;
  • ROS (Raggruppamento Operativo Speciale);
  • NOE (Nucleo Operativo Ecologico – Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente);
  • TPC (Tutela del Patrimonio Culturale);
  • Centro Carabinieri Cinofili;
  • NAS (Nucleo Antisofisticazione e Sanità).

Il 4° NEC svolge inoltre il controllo del territorio e, periodicamente, effettua esercitazioni di Protezione Civile intervenendo, all’occorrenza, in caso di pubbliche calamità.
Tra le attività di Polizia Giudiziaria, intensificatesi da oltre due anni a questa parte, gli elicotteri del Nucleo sono impiegati nella mappatura di vastissime aree delle varie province, concretizzatesi nel controllo di cave (per ciò che concerne l’estrazione illegale), nel contrasto di abusivismo edilizio, inquinamento ambientale anche a favore della tutela del patrimonio culturale,
coltivazione canapa indiana.

Credits:

L’autore desidera ringraziare per cortesia, disponibilità e supporto ricevuti:

Capo Ufficio Comando
T.Col. Riccardo PONZONE
Capo Sezione OAI – Ufficio Comando
T.Col. Massimiliano BOLIS
Direttore Esercitazione
Ten. Giacomo ROSSI
Referente attività pratica
M.llo Magg. Stefano CANDIANI
4° Nucleo Elicotteri Carabinieri – C.te
Magg. Giacomo PILOSU
Equipaggio Fiamma 07

Testo e foto Raffaele Fusilli

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