ADORNO E PARKER RACCONTANO LA VITA DEI SOLDATI A PALAZZO ESERCITO.

13 Settembre 2017: FONTE – Stato Maggiore Esercito –

Presentazione dei volumi “Nome in codice Ares” e “Anatomia di un Soldato”.

Introduzione a cura di Tony Capuozzo.

Si è svolta oggi, presso la Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo ERRICO, la presentazione dei volumi “Nome in Codice Ares” e “Anatomia di un soldato”, introdotta dal giornalista Tony Capuozzo.

Il primo, una biografia scritta dal Sergente Andrea ADORNO e dal Professor Gastone BRECCIA, è un racconto a due anime, che narra le vicende di vita e carriera di un soldato e la sua commozione nel ricevere la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Tutto il libro, che racchiude le sue esperienze maturate in Italia ed all’estero, intende far trasparire l’impegno e la professionalità di tutti militari italiani impegnati nei moderni Teatri Operativi dall’Iraq al Libano, dalla Libia all’Afghanistan dove quotidianamente vengono raggiunti eccellenti obiettivi operativi proprio per via di quella componente valoriale che contraddistingue i soldati italiani: militari motivati, professionisti seri che con il giuramento prestato servono con sacrificio, impegno, lealtà, abnegazione e onore la Patria.

Il Capitano Harry PARKER, è invece un giovane scrittore inglese che racconta, nel suo “Anatomia di un Soldato”, la storia di un soldato inglese che durante un’operazione in Medio Oriente salta su un ordigno improvvisato e perde entrambe le gambe. L’opera narrativa, affronta il problema della difficile riabilitazione post-traumatica ed ha la particolarità di essere raccontata in prima persona da un oggetto inanimato (un anfibio del soldato, un ordigno improvvisato, etc.), in ciascuno dei 45 capitoli.

Durante la presentazione, a cui hanno assistito il Sotto Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio MORA e numerose autorità militari, il Generale di Corpo d’Armata Danilo ERRICO, ha formulato un indirizzo di saluto evidenziando “l’importanza della componente umana nello strumento militare terrestre” e di come questa risulti, ancora oggi, una discriminante per l’esito di qualunque missione.

Il Sergente Adorno ha ricevuto nel 2014, la medaglia d’oro al valore militare per i meriti maturati in Afghanistan nel 2010, durante l’operazione “Maashin IV”, operazione mirata a disarticolare l’insurrezione afghana, nel corso del quale Adorno, alpino paracadutista, si è distinto come “fulgido esempio di rare virtù militari”. “Avvedutosi che il nemico si apprestava ad investire con il fuoco i militari di un’altra squadra del suo plotone, non esitava a interporsi tra essi e la minaccia, interdicendone l’azione”. Seppur “seriamente ferito ad una gamba”, Adorno “manteneva stoicamente la posizione, garantendo la sicurezza necessaria per la riorganizzazione della sua unità”.

 

 

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