CASCHI BLU IN LIBANO – CRISTIANI E MUSULMANI INSIEME PER LA CELEBRAZIONE DELLA MADONNA

16 Agosto 2017: FONTE – UNIFIL – SECTOR WEST HQ –

“La Vergine Maria unisce i cristiani e musulmani. Celebrare l’Assunzione insieme, per la prima volta militari di Unifil e autorità interreligiose qui in Libano, è l’esempio di un percorso di pace e convivenza”. È la frase di apertura di Don Salvatore Lazzara, cappellano militare dei caschi blu italiani in Libano, alla ricorrenza religiosa che ha visto ieri la partecipazione delle più importanti autorità religiose cristiane e musulmane del Sud del Libano.

Numerosi peacekeeper e civili locali hanno partecipato alla funzione religiosa presso la cappella e il piazzale della base “Millevoi” in Shama, a dimostrazione della devozione comune a una delle più importanti figure religiose degli scritti sacri cristiani e musulmani.

Celebrata in sei lingue diverse, la messa è stata condotta dal cappellano militare insieme al Metropolita Greco Ortodosso, l’Arcivescovo Maronita e un rappresentante della Chiesa Ortodossa, seguita successivamente dagli interventi, presso il piazzale principale della base, dai mufti musulmani sciita e sunnita.

Il Generale di Brigata Francesco Olla, dallo scorso aprile comandante del contingente italiano in Libano con l’operazione “Leonte XXII”, ha dichiarato: “Vivere lontano da casa, dai propri affetti e dalla celebrazione delle proprie tradizioni è difficile, ma fa parte della vita del soldato, quella scelta che abbiamo fatto da giovani per passione e senso del dovere. Rendiamo meno difficile il distacco vivendo questo momento insieme ai cristiani e, in modo ancor più significativo, ai musulmani dei dodici contingenti che costituiscono Unifil-Sector West. Ma da peacekeeper quali siamo, cerchiamo sempre di favorire il dialogo attraverso ciò che ci unisce e che abbiamo in comune.

La celebrazione dell’Assunta ci offre un’enorme opportunità aldilà della fede professata da ciascuno di noi. Per questa ragione abbiamo deciso da tempo di condividere, altre che tra noi, anche con la popolazione locale, i sentimenti e le radici culturale che ci legano alla Vergine Maria, Reginae Pacis”.

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