La città di Sciacca ricorda il Magg. Palminteri con un cippo commemorativo

08 Febbraio 2017: FONTE – Aeronautica Militare –

L’Aeronautica Militare rende gli onori militari al collega prematuramente e tragicamente scomparso

Domenica 5 febbraio il Comune di Sciacca, alla presenza di numerose autorità civili e militari, ha inaugurato un cippo commemorativo in ricordo del Magg. Navigatore Giuseppe Palminteri, scomparso il 19 agosto del 2014 nel tragico incidente in volo tra due velivoli Tornado del 6° Stormo nei cieli di Ascoli Piceno.

Una rappresentanza del 37° Stormo​​ gli ha reso gli onori militari e in armi e si è stretta al cordoglio della famiglia, degli amici e dei cittadini saccensi che in numerosi hanno voluto testimoniare quanto Sciacca abbia voluto fortemente, “[…] proprio nel giorno del suo 39° compleanno, onorare la sua morte, ma soprattutto la sua vita: breve, ma di grande e indiscusso valore”, così come ha voluto ricordare una sua amica intervenuta durante la cerimonia.

Il Colonnello Salvatore Ferrara, Comandante del 37° Stormo, nel corso di un breve intervento ha analizzato il profondo significato legato ad un cippo in ricordo di un “fratello, poiché l’Aeronautica Militare diventa la nostra famiglia adottiva” che rievoca l’essenza di quegli ideali e valori che caratterizzano in maniera imprescindibile lo status di militare, in cui Giuseppe fortemente credeva e di cui si è fatto ambasciatore in Italia, all’estero e in qualsiasi contesto fosse stato chiamato ad operare, anche in quel fatale 19 agosto del 2014.

Molto toccanti le parole del Sig. Stefano, padre di Giuseppe, che con un nodo alla gola per la commozione, ha voluto ringraziare tutta la cittadinanza di Sciacca e in particolare il suo Sindaco, per aver fortemente voluto omaggiare il ricordo del proprio figlio in un luogo così significativo per l’intera comunità cittadina: la suggestiva piazza Scandaliato.

Al termine dell’intervento del Sindaco di Sciacca, la cerimonia si è conclusa con la lettura, da parte del Col. Ferrara, della preghiera dell’aviatore che, nella sua forma integrale, quasi a riassumere il significato della cerimonia stessa, recita “[…] e fa, quando sia l’ora, dei Tuoi cieli la nostra corona. E sii con noi come noi siamo con Te, per sempre”.

 

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